«Per vincere la sfida con la crisi le aziende devono avere credito»
L’imprenditore Stefano Ferrari: troppi ostacoli e burocrazia Nasce l’idea di una rete di imprese centesi per andare avanti
CENTO. «Il difficile accesso al credito e la burocrazia rallentano non solo la ripresa delle aziende che operano nel settore delle infrastrutture stradali e dell’edilizia. Ma anche l’avvio dei cantieri per la ricostruzione post sisma». A fare il punto della situazione, con gli occhi dell’imprenditoria locale, Stefano Ferrari, alla guida del Gruppo Ferrari che opera nel settore dell’edilizia civile e stradale con l'azienda di famiglia, la Ferrari Strade, fondata nel 1947 dal nonno Quinto. Subentrato al padre Natale, oggi è Stefano a dirigere un Gruppo che, per far fronte alla crisi, sta completando una delicata fase di ristrutturazione: «Il crollo e le difficoltà imposte dal mercato – spiega - hanno obbligato molte imprese a rivedere la propria struttura aziendale. Vogliamo rimanere sul mercato, e per questo il Gruppo Ferrari ha intrapreso questa fase, in maniera oculata, con l'obiettivo di salvaguardare il personale, il know how, la qualità e la capacità del fare, andando ad investire su mezzi di lavoro e risorse umane non solo capaci di operare nei lavori stradali, ma anche nell'ambito del recupero post sisma». Acquisite commesse pubbliche e private per l’adeguamento e la ristrutturazione dei capannoni (Vm Motori, Ceramiche Sant'Agostino) e il recupero di luoghi sacri (due chiese, una con campanile a Mirandola, e a Castello d'Argile) assieme all’università. «Tuttavia per le imprese - continua Ferrari - permangono due fattori d’incertezza: la grande difficoltà di accesso al credito, che ci porta a dover selezionare la clientela in funzione della capacità di pagamento, e i forti ritardi causati dalla burocrazia nei percorsi di Mude e Sfinge, sia nell’avvio dei cantieri che, e soprattutto, nell’erogazione dei finanziamenti al termine dei lavori». Anche Unindustria Ferrara si è interrogata sui motivi per cui, su 6 miliardi a disposizione in Cassa Depositi e prestiti per la ricostruzione, ad oggi e a due anni dal sisma, ne siano stati impegnati solo 590milioni. «Ne è emerso che il quadro normativo messo assieme dal commissario, sebbene sia esemplare, ha generato anche una burocrazia che frena a livello locale le pratiche». Ferrari poi si sofferma sul Centese: «Rispetto ad altri comuni, a Cento siamo di fronte ad un blocco. Il Gruppo avrebbe una ventina di cantieri sul privato di possibile apertura, ma tutto è ingessato. Anche nel pubblico, nei Comuni limitrofi gli interventi sono partiti, mentre a Cento ad oggi, sono stati svolti solo interventi di messa in sicurezza». Per questo l’attività del Gruppo, composto da 3 aziende e con un fatturato di circa 4 milioni nel 2013, si concentra soprattutto a Bologna e nel Basso Ferrarese. Ma con uno sguardo al futuro: «L'idea innovativa – prosegue - è quella di creare una rete di imprese centesi che collaborino per essere competitive nell’ambito del risparmio energetico e della riqualificazione urbana. Occorre però trovare una partner finanziario, una banca che, mettendo a disposizione finanziamenti agevolati, renda l'operazione vantaggiosa». E la ricetta: «Per vincere la sfida, le imprese hanno bisogno della collaborazione della finanza e dello snellimento burocratico da parte dei Comuni».
Beatrice Barberini
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