Padre Marcello, al via la causa di beatificazione
Domani alle ore 19, in occasione della celebrazione diocesana della solennità del Corpo e Sangue di Cristo, l’arcivescovo Luigi Negri durante il pontificale darà l'annuncio ufficiale di aver accolto...
Domani alle ore 19, in occasione della celebrazione diocesana della solennità del Corpo e Sangue di Cristo, l’arcivescovo Luigi Negri durante il pontificale darà l'annuncio ufficiale di aver accolto la richiesta del Postulatore Generale Romano Gambalunga per l'introduzione della causa di beatificazione e canonizzazione del servo di Dio Padre Marcello dell’Immacolata (al secolo Carlo Zucchetti, Vighignolo 1914 - Ferrara 1984), che per oltre trentasei anni ha operato nella arcidiocesi come confessore della città, insegnante di religione all’istituto “Einaudi” e cappellano all’ospedale dei bambini di via Savonarola. Una vita da frate carmelitano buono e caritatevole spesa “facendosi tutto a tutti, per salvare ad ogni costo alcuni” .
Padre Marcello nacque a Vighignolo, frazione di Settimo Milanese, il 29 novembre 1914 da una famiglia di contadini che, in segno di devozione del grande santo milanese, lo chiamarono Carlo. L’iniziazione cristiana si concluse a dieci anni con il sacramento della Confermazione. In questi anni ebbe occasione di conoscere i Padri Carmelitani Scalzi, manifestando i primi segni della vocazione religiosa poi maturati al collegio preparatorio di Monza. Nel luglio del 1930 entrò nel noviziato di Concesa e con la vestizione ricevette il nuovo nome religioso: frate Marcello dell’Immacolata. Compì gli studi filosofici e teologici a Piacenza, dove si ammalò di tubercolosi, malattia che rese la sua voce flebile e lo predispose a un apostolato dedicato più al dialogo personale e alla direzione spirituale piuttosto che alla predicazione in pubblico. L’8 dicembre 1935 fece la sua Professione Solenne, sempre a Piacenza e tre anni dopo l’ordinazione sacerdotale nel duomo di Piacenza. Dopo il Capitolo provinciale celebrato nel 1948 fu trasferito nel convento di Ferrara dove svolse il suo apostolato ininterrottamente per 36 anni e divenne Priore. Morì il 13 luglio 1984.