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Tari, commercianti furiosi «Negozi e bar tartassati»

Tari, commercianti furiosi «Negozi e bar tartassati»

L’Ascom chiede incontro urgente: noi paghiamo e Galleria Matteotti resta sporca Bollettini contestati dai contribuenti pure ai Caf, verifiche Hera sulla banca dati

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La Tari si è conquistata a sorpresa la prima posizione nella classifica delle tasse più discusse, scalzando almeno a Ferrara la Tasi. Dopo il caso dei bollettini contestati da numerosi contribuenti per presunti errori in parametri di calcolo come il numero dei familiari e i metri quadri imponibili, e sul quale si attendono le verifiche da parte di Hera, ieri è stata l’Ascom ad aprire il fuoco. «In media in un negozio di 80 metri quadrati di abbigliamento si è trovato a pagare qualcosa come 370 euro a fronte di una produzione di rifiuti pressoché nulla se si eccettua pochi imballaggi di cartone, in più - è il commento di Davide Urban, direttore dell’associazione commercianti - a fronte di queste cifre ci troviamo, un esempio su tutti, come nel caso di Galleria Matteotti, intervento appena concluso, in una situazione di sporcizia e degrado pesante. Ma dov’è il miglioramento del servizio? I commercianti e gli operatori non possono essere certo lasciati da soli a provvedere alla pulizia di questo come altri spazi». È partita la richiesta di un incontro urgente con il Comune per affrontare la questione rifiuti, alla quale si agganceranno anche gli esercenti. «I bar, i ristoranti così come gli esercizi alimentari - incalza Matteo Musacci, presidente provinciale della Federazione italiana pubblici esercizi - sono davvero tartassati. Rimane infatti insoluto il nodo delle aliquote applicate per metro quadrato che doveva essere rimodulato, e che non tiene conto dei reali consumi delle singole attività nè tantomeno valuta la corretta gestione o meno del rifiuto da parte del gestore».

Tornando ai bollettini Tari, una parziale conferma dei problemi segnalati dal Servizio tributi del Comune arriva anche dai Caf: «Non siamo direttamente interessati a questo tributo, al massimo possiamo fare confronti con altre banche dati - spiega Lorenzo Venturoli, responsabile del Centro di assistenza fiscale Acli - C’è stato ugualmente qualche caso di contribuenti che ci segnalavano incongruenze, li abbiamo reindirizzati agli uffici comunali». Lo stesso hanno fatto al Caf Uil, per casi sporadici. Quanti siano i bollettini sbagliati, in effetti, è per ora impossibile dirlo, anche se il Servizio tributi del Comune parla di diverse centinaia di segnalazioni, tutte in fase di verifica. Palazzo Municipale si è trovato per la prima volta a compilare i bollettini e ha applicato la banca dati “ereditata” da Hera.

Per quanto riguarda Tasi e Imu, ieri si è registrato un crollo dell’afflusso di contribuenti ai Caf (-40% rispetto al giorno prima, calcolavano all’Acli), anche se per la prima casa c’è tempo fino al 30 giugno per pagare senza sanzioni. Questo vale in realtà per Ferrara, mentre diversi Comuni della provincia hanno scaglionato fino al 15 luglio la moratoria e altri, che hanno deliberato in ritardo, si sono agganciati alla proroga governativa. Particolare il caso di Fiscaglia, il Comune appena nato dalla fusione di Massa Fiscaglia, Migliaro e Migliarino: per la prima rata Imu seconda casa, calcolata su quanto pagato nel 2013, ogni contribuente ha dovuto far riferimento al vecchio Comune di residenza. (s.c.)

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