La Nuova Ferrara

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La polemica delle sagre

di Maurizio Barbieri
La polemica delle sagre

«Sediamoci ad un tavolo per fare progetti comuni»: il presidente Cattabriga lancia segnali distensivi alle associazioni commercianti

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«Le sagre servono ad enti o associazioni per autofinanziarsi per poi svolgere altre attività durante tutto il periodo dell’anno i cui proventi vano a beneficio di tutti. Va chiarito che l’associazione sagre e dintorni non rappresenta tutte le associazioni che organizzano sagre ma solo una parte e parlo a nome delle sagre che la stessa associazione rappresenta». Chi parla è Loris Cattabriga, presidente dell’associazione sagre e dintorni che ne rappresenta un’ottantina. intende replicare alle critiche rivolte alle sagre da parte delle varie associazioni, in particolare Ascom ma anche Confesercenti, che accusano le sagre di concorrenza sleale. «Le nostre sono attività che lavorano in proprio a seconda delle finalità dell’associazione e sono libere di fare quello che lo statuto dice ad esclusione delle Pro Loco il cui statuto nazionale sostiene che si tratta di un’associazione che deve promuovere il territorio. E’ un’assurdità sostenere che le agre non fanno promozione del territorio. Vorrei rilevare che anche parecchi soci delle associazioni commerciali traggono benefici dalle sagre ad esempio per quanto riguarda gli acquisti di materie prime, penso alle bevande, al pane, ad altri generi alimentari e servizi che servono per poter svolgere una manifestazione, esempio noleggio di strutture». Per quanto concerne la durata delle sagre vi sono dei regolamenti comunali e la durata è in rapporto all’entità dei progetti da portare avanti da parte dell’associazione. Ricordo anche che le sagre sono soggette a tutte le normative come una qualsiasi attività commerciale. In quanto al fatto che non avrei mai risposto ad Ascom smentisco il direttore Urban il quale il 26 agosto 2013 mi aveva inoltrato un’email invitandomi ad un incontro. Ho risposto tre giorni dopo dicendo che ero disponibile una volta finito il periodo delle sagre a dialogare per cercare progetti per promuovere il territorio attraverso i ristoranti e le sagre ma non a farci dettare regole e condizioni da parte di altri. A Marco Amelio dico che tutti gli utili delle associazioni che organizzano eventi vengono devoluti a beneficio del territorio. A differenza dei commercianti che hanno abbandonato i piccoli centri le associazioni sono rimaste e cercano di tenere in vita queste piccole realtà. Volendo porre regole e vincoli al mondo associazionistico che cerca di superare la crisi con idee e proposte c’è il rischio e il pericolo di distruggerlo».