Medico radiato per maxi raggiro
Cassazione conferma: Josef Ran non è più dottore, plagiò una 80enne facendosi intestare case e soldi
Alla fine, è stato radiato, punito con la massima sanzione disciplinare prevista dall’Ordine dei medici. La Corte di Cassazione ha infatti confermato la radazione del medico ferrarese, Josef Ran con studio e attività in città pluridecennali.
Il dottor Ran è stato al centro, per anni, di processi per aver circuito - l’accusa sempre confermata in vari gradi di giudizio - una sua paziente ultraottantenne e averla raggirata per quasi 500 milioni di vecchie lire (tra soldi, immobili e beni) che riuscì ad accaparrarsi perchè trasferendosi in casa della anziana si fece comprare attrezzature mediche costose e anche nominare unico erede dei suoi beni. E’ di questi giorni la sentenza della Cassazione che ha confermato la radiazione dall'Albo dei medici del dottore ferrarese, decisa con la massima sanzione disciplinare per aver approfittato di una anziana paziente affetta da demenza senile «trasferendosi - dicono gli atti a suo carico - presso la sua dimora e prestandole assistenza, e così inducendola a versargli diverse somme di denaro, pari ad almeno 473 milioni di vecchi lire, a conferirgli la delega ad operare sul suo conto bancario e a nominarlo erede universale».
Senza successo il dottore, adesso settantenne, che per questa vicenda avvenuta a Ferrara è stato anche condannato a due anni di reclusione nel procedimento penale, ha fatto ricorso alla Suprema Corte contestando la radiazione decisa nel 2012 dalla Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie.
Il suo caso era arrivato all'attenzione della Commissione medica dell'Ordine di Ferrara nel 2004, a seguito della pubblicazione di numerosi articoli di stampa che parlavano della vicenda giudiziaria che aveva dato luogo alla condanna del medico. Il procedimento disciplinare venne sospeso in attesa del passaggio in giudicato della sentenza (ossia la condanna confermata anche in terzo grado per il reato di circonvenzione di incapace). Tuttavia pur in pendenza del verdetto definitivo, nel 2012, dopo che anche in appello il medico era stato condannato, la Commissione centrale decise di radiare Josef Ran al termine del «processo deontologico». In base alla decisione della Commissione, sulla quale i componenti dell’organo giudicante dei medici hanno concordato la massima sanzione, la radiazione era necessaria «in considerazione della abnormità del rapporto instaurato dal professionista con la paziente, dell'attività suggestiva posta in essere dallo stesso nella sua qualità di medico curante al fine di trarre profitto ai danni di una persona fragile».