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Scarpati emoziona anche scrivendo

Scarpati emoziona anche scrivendo

Il popolare attore ospite dei cugini ferraresi ha presentato in città il suo libro dedicato alla madre

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È stata una serata da “sold out” quella di martedì nel giardino del Duchessa Isabella, con un Giulio Scarpati nel ruolo di presentatore, autore e figlio alla ‘prima’ ferrarese del suo libro “Ti ricordi la Casa Rossa - Lettere a mia madre”, edito da Mondadori. E un pubblico delle grandi occasioni, in prima fila i cugini Laura, Vincenzo e Luisa Galantuomo, ha salutato il popolare attore della serie televisiva “Un medico in famiglia”, presto in tv su Rai 3 nella nuova veste di conduttore, ma che si è ritrovato scrittore per caso quando ha deciso di raccogliere i ricordi della sua famiglia, dall’infanzia ai successi teatrali, in un emozionante viaggio e di quella Casa Rossa, nel Cilento, simbolo di libertà e speranza nel futuro, un luogo selvaggio e particolare. Un libro vissuto, sofferto, amato che ripercorre le tappe della malattia della madre, l’Alzheimer.

«È stato un percorso doloroso ma salutare - ha esordito Scarpati - in cui nel ricordo ho recuperato anche me stesso».

E arrivano le letture di alcuni brani: Scarpati, con voce pacata, si cala nel personaggio del figlio che narra alla madre malata, ma consapevole di ciò che le sta accadendo, aneddoti che richiamano alcune immagini di vita nella sua memoria, imprigionata in un tempo sospeso. Ad accompagnarlo la voce di Roberta Righi ed il pianoforte di Gigi Sidero, con quelle canzoni napoletane tanto amate dalla madre.

«Mi sono ritrovata anche io nelle parole del libro - ha proseguito Daniela Gragnagnello, dirigente medico di neurologia dell’Arcispedale Sant’Anna di Cona -, essendo napoletana di origini, ricordi che sono affiorati con semplicità e naturalezza, ma i quali hanno donato alla madre dell’attore quel tempo che non si ha più, una volta che questa malattia prende il sopravvento».

Al suo fianco anche Amedeo Zurlo, direttore dell'unità operativa di geriatria e ortogeriatria del nosocomio ferrarese.

«L’Alzheimer è una malattia degenerativa e progressiva, che porta i ricordi, le azioni e le parole del malato ad essere archiviate in maniera scompaginata. Scarpati ha fatto empiricamente ciò che la scienza propone, ovvero riportare alla memoria del paziente immagini del passato per farlo rientrare, seppure per brevi attimi, in contatto con la realtà, in una malattia dove purtroppo nessuno è mai tornato indietro, ma testimoniando ai pazienti ed ai familiari di un malato che non bisogna mai arrendersi».

Una piacevole serata quella vissuta dal numeroso pubblico presente all’hotel cittadino.

Federica Achilli