Botta e risposta Fdi-assessore
Ecco quanto pagano al metro quadro i negozi e i supermercati
È arrivata subito la risposta all’interpellanza sulla Tari presentata dal consigliere comunale Mauro Malaguti (Fratelli d’Italia), che sollecitava chiarimenti sul perché «un negozio di abbigliamento nel centro storico, di 80 metri quadrati con il solo titolare all’interno, deve pagare circa 370 euro».
Un negozio di abbigliamento di tale tipologia - specificava Malaguti - ha una produzione di rifiuti praticamente nulla, ad eccezione di pochi cartoni di imballaggio che, un tempo, erano ritirati gratuitamente da una ditta privata, costretta a chiudere per le diffide di Hera». I 370 euro rappresentanto un ammontare «superiore a quello di una villetta bifamigliare in periferia con famiglia di 3-4 persone» e costituiscono un carico significativo in un fase caratterizzata dalla «crisi economica» e «dalla concorrenza sleale dei capi contraffatti» fattori a causa dei quali «le attività di abbigliamento sono particolarmente in difficoltà». Malaguti ha chiesto all’assessorato al Bilancio «con quali criteri, nel dettaglio, siano stati calcolati i costi Tari del negozio di abbigliamento» e come siano tassati i supermercati.
Nella risposta scritta l’assessore Marattin chiarisce che «il Comune per il 2014 ha confermato in via provvisoria per la Tari le tariffe delle utenze del tributo Tares, in attesa della determinazione delle tariffe definitive». Quindi la risposta entra nell’aspetto tecnico: «Le tariffe vengono determinate moltiplicando il costo di smaltimento per unità di superficie imponibile per i coefficienti di produttività quantitativa e qualitativa dei rifiuti , i quali sono commisurati» al tipo di attività economica. Per le tariffe non domestiche della Tari vengono utilizzati due coefficienti messi a punto negli studi di settore svolti per Ferrara dall’ing, Mario Sunseri»: Kc (tiene conto della quantità potenziale di rifiuti in relazione alla tipologia di attività) e Kd (coefficiente potenziale di produzione in kg/anno che tiene conto della quantità di rifiuto minima e massima connessa al tipo di attività). Per il negozio di abbigliamento (categoria 19) Kc è 0,83 e Kd 6,83:in base a ciò la tariffa è di 5,821 euro al metro quadro, cui va aggiunta l’addizionale provinciale del 5%. Per i supermercati (cat. 35) i coefficienti sono più alti: Kc 2,74, Kd 22,45. E dunque anche la tariffa al metro quadro è molto più alta: 19,173 euro.