Ciao Giusbe, grande maestro di cultura
Mercoledì alle 20,15 è morto Giusberto Pellizzola, aveva 87 anni. La sua vita dedicata alla storia e alle tradizioni di Copparo
COPPARO. Giusberto Pellizzola, Giusbe per tutti quelli che hanno sfiorato la sua bellissima vita, è morto mercoledì sera alle 20,15. Aveva 87 anni, compiuti proprio mercoledì 18 giugno, il suo compleanno, quando ci ha salutato per sempre. Era ricoverato da tempo all’ospedale Sant’Anna di Cona per curare un malanno che si era avversato su di lui. La notizia, che ha iniziato a circolare con insistenza ieri mattina soprattutto qui, a Copparo, ha subito provocato un sentimento di dolore e di vuoto. Il vuoto che Pellizzola lascia è grande e non sarà facile colmarlo. Uomo simpaticissimo, vitale, allegro e generoso, aveva conseguito due lauree (chimica e farmacia) ma nel suo sangue di scienziato della cultura scorreva l’amore per i libri, per Copparo, per le tradizioni secolari e le virtù civiche di questo vasto territorio. Pellizzola era molto geloso della propria vita familiare, ma certo vita privata e vita pubblica si sono intrecciate in un’unica, sola grande storia che si è fusa in un paesaggio avventuroso e magico che Giusberto ha fin da giovanissimo inseguito. Da alcuni mesi le condizioni di Pellizzola si erano aggravate. La settimana scorsa era stato visitato nuovamente dai medici che lo seguivano per un aneurisma surrenale. Mercoledì la moglie Angioletta lo era andato a trovare come faceva ogni giorno: mentre usciva dall’ospedale, la telefonata che non avrebbe mai voluto ricevere: Giusberto è deceduto. Erano le 20,15. Pellizzola lascia un archivio di inestimabile valore, tra cui il libro che aveva scritto assieme ad altri amici ed intellettuali sulla storia della ferrovia Copparo-Ferrara. Fondatore di numerose associazioni culturali, e più tardi del Lions Club di Copparo e della Pro Loco, Giusberto aveva lavorato per decenni come dirigente di una nota azienda farmaceutica, prima di poter, finalmente, arrivare al suo buen retiro, gli studi, i libri, gli amici, la sua Copparo. Era presidente della Cuca, il sodalizio universitario che per tanto tempo lo ha visto come uno dei soci più illustri. Autore - come in parte si accennava - di numerose pubblicazioni tutte a carattere culturale-divulgativo e spesso con al centro proprio Copparo, Pellizzola lascia a questa comunità una biblioteca storica che ora sarà gestita dalla signora Angioletta. Amato è stato, e tanto, Giusberto Pellizzola. Girare con lui a Copparo (ma non solo a Copparo) era come passeggiare con Garibaldi a Caprera. I copparesi gli volevano bene, e si vedeva.
Copparo lo saluterà domani alle 15,30, nel corso dei funerali che si terranno nella chiesa parrocchiale.
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