Comacchio, condannati i politici
Corruzione: due anni e mezzo agli ex assessori, uno e mezzo per l’ex consigliere. Assolti i dirigenti all’Urbanistica
COMACCHIO. Condannati i tre ex assessori e un consigliere comunale, assolti i tecnici. I giudici del tribunale di Ferrara hanno ritenuto responsabili di corruzione e istigazione alla corruzione i politici comacchiesi finiti a processo per lo scambio di favori e interessi legati alla costruzione di un centro per il bricolage sulla Collinara e alla promozione del progetto del porto turistico a Lido Estensi.
Il conto più salato è stato presentato agli ex assessori Fabrizio Felletti (Sport), Eugenio Gramolelli (Attività produttive) e Berto Cavallari (Urbanistica), tutti condannati a 2 anni e 6 mesi per la vicenda del capannone bricolage. Lo stesso capo di imputazione era condiviso dall’ex dirigente all’Urbanistica Manlio Carli, che è stato invece assolto per non aver commesso il fatto. I giudici (le motivazioni tra 90 giorni) evidentemente hanno ritenuto che il rapporto corruttivo con l’imprenditore Luciano Vazzoler della società Tresor (che ha già patteggiato una pena di 1 anno e 8 mesi) fosse frutto di un accordo con gli esponenti politici da cui il funzionario era totalmente estraneo. In particolare, attraverso la mediazione dell’ingegner Sergio Marinelli (uomo di fiducia sia del Comune che della Tresor), Vazzoler avrebbe versato una tangente di 30mila euro per ottenere il via libera alla costruzione del centro per il bricolage, mascherando la mazzetta da sponsorizzazioni per la squadra del Comacchio Calcio. Il pm Nicola Proto aveva chiesto per questo capo di imputazione condanne tra 2 anni e 9 mesi e due anni.
I giudici (presidente Luca Marini, a latere testoni e Attinà) hanno inoltre disposto la confisca di 4800 euro e l’interdizione dai pubblici uffici di durata pari alla pena principale (se la condanna diventerà definitiva). Pene accessorie, queste ultime, condivise dall’ex consigliere comunale di opposizione Iginio Ferroni, condannato a 1 anno e 6 mesi, con pesa sospesa, per istigazione alla corruzione. Altrettanto aveva chiesto la procura, per aver chiesto 50mila euro a un imprenditore per favorire in consiglio il progetto del porto turistico a Lido Estensi.
Assolto, infine, il funzionario del Comune di Comacchio Antonio Pini, già dirigente del settore Urbanistica, per il quale la procura aveva chiesto la condanna più alta, 3 anni e 2 mesi. I giudici lo hanno assolto perché il fatto non sussiste per un caso di abuso edilizio, per avvenuta prescrizione per un caso di concussione legata alla costruzione della multisala della Tresor (imputazione poi derubricata in corruzione con tempi di prescrizione più brevi), e perché già prosciolto per lo stesso reato per un episodio di omissione in atti d’ufficio.
Al termine dell’udienza c’è poco spazio per le dichiarazioni da parte degli avvocati della difesa, a parte l’annuncio unanime del ricorso contro le sentenze di condanna. «Aspettiamo le motivazioni», si limita a commentare l’avvocato Francesco Vinci. «È assurdo essere condannati quando l’imprenditore che avrei cercato di corrompere ha negato di aver mai ricevuto richieste di denaro dal sottoscritto», sbotta l’ex consigliere Iginio Ferroni.
Di tutt’altro tenore le dichiarazioni soddisfatte dell’avvocato Maria Mezzogori (difesa Pini) e Pietro Solinas (difesa Carli). Pochi minuti dopo l’assoluzione, l’ex dirigente all’Urbanistica (per lui chiesti 2 anni e 2 mesi) non ha quasi più parole. A trovarle è il suo legale: «La sentenza ha reso giustizia, confermando quello che abbiamo sempre sostenuto, ovvero di essere del tutto estranei alle accuse mosse. Il mio assistito si è comportato sempre in modo onesto e scrupoloso e la sentenza dimostra quindi che, nonostante quello che un processo così lungo può comportare nella vita di una persona, bisogna avere sempre fiducia nella giustizia».