Una tonnellata di pesce di fiume pescato di frodo in un solo giorno
Indagati due romeni, la Polizia provinciale sospetta che usassero anche l’elettricità. Il prodotto ritirato era destinato al mercato nero di Romania e Grecia
Due romeni di 46 anni e 22 anni sono indagati per reati di carattere sanitario, paesaggistici, natura ambientale e edilizi nell’Operazione Artemide della polizia provinciale di Ferrara in sinergia con i carabinieri di Portomaggiore, la guardia costiera di Porto Garibaldi, il dipartimento Sanità pubblica e la Polizia municipale, sotto il coordinamento della Procura di Ferrara. Una operazione che nell'aprile scorso si è focalizzata nell'Argentano sulla lotta alla pesca abusiva dei pesci di acqua dolce. «Dopo diversi appostamenti, segnalazioni, controlli e indagini siamo intervenuti ritirando oltre una tonnellata di pesce, pescato in un solo giorno. Il pesce - ha spiegato Claudio Castagnoli, della Polizia provinciale - versava in condizioni igieniche non adeguate. Veniva trasportato su un furgone sprovvisto di cella frigorifera all'interno del quale abbiamo trovato anche una batteria di automobile, quindi non escludiamo che sia stata utilizzata anche l'elettricità per una pesca particolarmente cruenta». L'ipotesi è che il pesce sarebbe stato poi venduto all'estero attraverso il mercato nero, in Romania e in Grecia, ma gli inquirenti non escludono che poi sarebbe potuto rientrare anche in Italia. «Il dipartimento di biologia dell'Università di Ferrara - ha proseguito Castagnoli - ha dimostrato che in un anno è stato perso 1/3 del nostro patrimonio ittico».
Il pesce veniva lavorato in una baracca fatiscente in una località isolata, lo scarico era a cielo aperto, e gli scarti della lavorazione venivano gettati direttamente nel canale. I due indagati dovranno anche rispondere di quattro sanzioni amministrative che complessivamente ammontano a 4.500 euro e a livello penale i due soggetti possono rischiare anche due anni di detenzione. Durante la presentazione dell'operazione, questa mattina al comando di Polizia provinciale di Ferrara, le forze dell'ordine hanno spiegato l'importanza della collaborazione dei pescatori della zona e cittadini: «Oltre alle nostre indagini, le segnalazioni che abbiamo ricevuto sono state fondamentali. Naturalmente - hanno affermato - non abbiamo sconfitto la pesca abusiva, abbiamo colpito la punta dell'iceberg e molto ancora c'è da fare. Invitiamo dunque i cittadini a proseguire con le segnalazioni». Le indagini sono infatti ancora in corso perché, per gli inquirenti, l'attività non poteva essere gestita solamente dalle due persone indagate a piede libero.