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Musei, per gli over 65 fine degli sconti

Musei, per gli over 65 fine degli sconti

Dal 1º luglio pagheranno in quelli statali. Maisto: «Anche il Comune pensa di togliere le riduzioni ai Diamanti». Non subito

21 giugno 2014
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Gli over 65 sono avvisati: addio alla gratuità, la strada è segnata. La cosiddetta rivoluzione dei prezzi dei biglietti museali ufficializzata giovedì dal ministro Dario Franceschini arriverà anche a Ferrara. Ma attenzione: non sarà limitata ai contenitori di proprietà statale, dove si parte già all’inizio di luglio, bensì verrà estesa anche a quelli comunali. Dove chi ha superato la soglia della terza età, per entrare e visitare ciò che vi è esposto, dovrà pagare. «Anche noi applicheremo ciò che è stato deciso dal governo – anticipa l’assessore alle politiche culturali Massimo Maisto -. Da tempo l’amministrazione comunale è favorevole a quel passaggio e avremmo operato in questo senso già prima se non ci fossero dei vincoli di legge ben precisi». Quel che è certo è che i tempi non saranno brevi: è necessaria anzitutto una formale delibera di giunta e successivamente l’approvazione del consiglio comunale. Quindi si parla di mesi, come minimo.

La ragione di questo accodarsi al decreto ministeriale è presto spiegata e non fa riferimento, al contrario di quanto potrebbe apparire, a ragioni economiche e di cassa. «Non credo che facendo pagare gli over 65 si avranno chissà quali cambiamenti sotto questo profilo – spiega il vicesindaco Maisto -. Il cambiamento non porterà a grandi sconvolgimenti. Piuttosto la cosa fondamentale è che il provvedimento pensato dal governo permette margini di flessibilità positiva in termini di tariffe. Per esempio posso applicare sconti a studenti o come già avviene oggi a Ferrara con la card MyFe, e non limitarmi a una classe di età definita, come quella di chi ha più di 65 anni. Con il risultato, spalmando su tutti la gratuità, di favorire magari chi avrebbe tutti i mezzi per fare fronte al pagamento del biglietto e di danneggiare i meno abbienti».

Dal 1° di luglio, questa è la certezza dopo l’annuncio di Franceschini agli Stati generali della cultura, gli over 65 pagheranno per visitare i musei statali della città: ovvero Pinacoteca nazionale, Museo archeologico nazionale e Casa Romei; a cui si aggiungono, sul territorio provinciale, l’Abbazia di Pomposa con il suo Museo pomposiano e la Necropoli romana di Voghenza.

Se dovesse risultare confermata l’indicazione dell’amministrazione, seguiranno gli spazi espositivi di proprietà comunale, tra cui spiccano Palazzo Diamanti, Palazzo Schifanoia, la palazzina di Marfisa d’Este, il museo della Cattedrale e Casa Ariosto. «Già oggi comunque gli anziani pagano l'ingresso ridotto a Palazzo Diamanti», osserva Maria Luisa Pacelli, direttrice delle Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea.

Va detto che assieme alla fine della gratuità nel provvedimento dell’esecutivo Renzi viaggiano l’esenzione dal pagamento per i minorenni, le riduzioni in favore dei giovani fino a 25 anni, l’ingresso senza costi la prima domenica di ogni mese, due Notti dei musei a un euro nel corso dell’anno, oltre a un’apertura serale tutti i venerdì. Intanto al Museo archeologico nazionale il vicedirettore Valentino Nizzo ha appreso la notizia giovedì scorso dalle agenzie di stampa ma non ci ha messo molto a individuare l’aspetto saliente della riforma. «È senza dubbio l’introduzione dell’ingresso a pagamento per gli ultrasessantacinquenni - commenta Nizzo - Rappresentano una quota consistente dei circa 20mila visitatori annuali del museo, dall’1 luglio dovremo capire quale sarà l’effetto sugli incassi e sul numero di accessi». Due aspetti che potrebbero essere correlati in modo inverso: maggiori incassi, cioè, a fronte di meno ingressi. Il giudizio, quindi, andrà modulato sui risultati concreti, che non necessariamente per un museo coincidono in modo stringente con la performance economica. Il Museo Archeologico Nazionale ha spinto molto, negli ultimi anni, sugli eventi in grado di attrarre un’utenza non solo turistica e anche specializzata. Ha organizzato convegni, allungato gli orari (dal classico turno 9-14 ad un più elastico 9.30-17.30), ha aderito «a tutte le iniziative promosse dal ministero, come la Notte dei Musei - sottolinea Nizzo - e abbiamo anche realizzato una visita virtuale del sito accessibile da internet». I ragazzi fino a 18 anni, altra novità annunciata dal ministero, da anni non pagano per entrtare nel museo di via XX Settembre.

Il critico d’arte Vittorio Sgarbi, coglie il tema al balzo e lancia una proposta: «Facciamo pagare il biglietto del museo solo agli stranieri e rendiamolo gratuito per tutti gli italiani, un diritto per i nostri concittadini. Non dobbiamo farci carico dell’educazione del mondo: l’italiano di Bassano ha il museo gratis, lo straniero che viene da Francoforte paga». Il rischio è che le novità presentate dal ministero provochino una diminuzione netta dei visitatori in tutti i principali museo italiani,

Fabio Terminali