La Nuova Ferrara

Lunedì i dipendenti ferraresi dell’Agenzia delle Entrate sciopereranno per esprimere solidarietà a un collega coinvolto in un’estenuante vicenda burocratico-giudiziaria che prese avvio nel 2009, quando la Direzione regionale dell’Agenzia gli comminò una sanzione di 39 euro, l'equivalente dello stipendio di due ore. «Gli veniva contestato di ricorrere a quella che in realtà è una prassi consolidata e autorizzata, con l’obiettivo di semplificare e far risparmiare tempo e denaro all’Agenzia e ai cittadini» ha spiegato ieri Maria Rosaria Di Ponte della Federazione lavoratori pubblici. Nel dettaglio la questione è un complessa: il lavoratore utilizzava «l’avviso bonario per assistere gli utenti nella liquidazione delle imposte, una scelta che va nella direzione della digitalizzazione. In pratica gli hanno contestato di non aver usato anche i mezzi cartacei». Comunque, l’uomo, convinto di essere nel giusto, decise di non pagare e di far ricorso al Giudice del Lavoro, «che nel gennaio 2013 gli diede ragione, condannando l’Agenzia a risarcirgli 5mila euro, cifra risultata da una maggiorazione del 50% perché il Giudice ritenne la causa intentata dalla Direzione immotivata e irragionevole. Ovviamente hanno pagato i contribuenti». La vicenda poteva finire lì, «e invece – è intervenuta Ilaria Menegatti della Funzione pubblica Cgil –, dopo una costosissima consultazione dell’Avvocatura dello Stato, la Direzione regionale ha deciso di ricorrere in appello. La prima udienza è fissata per ottobre».

«Abbiamo tentato una conciliazione in Prefettura – ha aggiunto Isabella Gallesini, sempre Fp-Cgil –, durante la quale lo stesso direttore regionale, che nel frattempo è cambiato, ha riconosciuto che la vicenda è irrisoria». La solidarietà travalica i confini estensi: in contemporanea con lo sciopero di lunedì si terrà un’assemblea dei lavoratori delle altre Agenzie in Regione, ed è stata avviata una colletta fra i colleghi per far fronte alle nuove spese legali: finora solo a Ferrara sono stati raccolti 1.300 euro. «Che di fronte a un problema relativo si impegnino così tante risorse pubbliche è il contrario dell’efficienza, efficacia e proficuità con cui dovrebbe agire la Pubblica amministrazione – ha concluso Claudia Canella della Funzione pubblica Cisl –: finora ci hanno lavorato su cinque dirigenti e tre avvocati».

Gabriele Rasconi