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Serve una biconca per salvare l’Idrovia

Serve una biconca per salvare l’Idrovia

Maxi-opera necessaria ad abbassare il corso del Burana-Volano all’altezza del ponte ferroviario. Un anno per il progetto

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Il ponte della ferrovia non si può alzare, quindi bisognerà... abbassare il canale Burana se si vuole davvero farci passare le famose navi da trasporto di 5ª classe dell’Idrovia ferrarese. E questa la soluzione che si studierà nei prossimo dodici mesi nell’ambito del pool di tecnici Comune-Provincia per superare il “collo di bottiglia” all’uscita della stazione. «Si può fare costruendo una biconca a valle del ponte, per gestire il flusso d’acqua nel canale in maniera tale da consentire il passaggio delle navi - anticipa l’assessore provinciale, fino al 27 giugno, Davide Nardini - È un’opera che nei canali navigabili del nord Europa s’incontra con frequenza, i soldi si trovano. Il ponte della ferrovia è il punto più complicato del passaggio dell’Idrovia in città, ma non l’unico: il progetto complessivo dovrà trovare la soluzione migliore anche per i tre ponti stradali storici e la curva di San Luca». Servirà complessivamente 1 milione di euro per la progettazione, a metà con fondi europei, molto di più per realizzare l’opera, anche se Nardini al momento non azzarda cifre. Abbandonata comunque l’ipotesi di sopraelevare il ponte, che pure era affiorata più volte in questi anni, perché la doppia curva ferroviaria subito dopo il passaggio in via Bonzagni non può diventare una “parabolica” e l’inclinazione dei binari non può superare il 3 per mille.

L’altro pomeriggio, nel corso dell’ultimo consiglio provinciale della storia del Castello, ha inscenato uno scontro acceso con Davide Verri (Per Noi) che aveva celebrato il funerale della parte commerciale dell’Idrovia, «non si realizzerà mai o ci vorranno 50 anni». Secondo l’assessore, invece, gran parte dell’opera è già allo stadio di fattibilità: «Dal porto del Levante si potrebbe già ora raggiungere la biconca di Pontelagoscuro e di qui il petrolchimico, partner privato dell’accordo di programma siglato l’altro giorno. E l’altro importante nodo intermodale, cioè Migliaro, è al di fuori del tratto cittadino. Un buon 80% dell’Idrovia commerciale potrebbe partire già domani».

Il progetto complessivo Idrovia ha subìto un’accelazione con la doppia delibera approvata in consiglio provinciale. Varato così l’accordo pubblico-privato per la «rigenerazione sostenibile della città di Ferrara», che vuole riqualificare l’asse del Burana-Volano, Darsena compresa. Via anche al progetto speciale di partnership pubblico-privata per la rigenerazione turistico e logistica dell’asse fluviale: la presenza del petrolchimico è giustificata anche dal possibile utilizzo come deposito dei fanghi da dragare in Darsena e sul letto del fiume. C’è tempo fino al 31 dicembre per i progetti.

Stefano Ciervo

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