La Nuova Ferrara

Ferrara

Convinti di vivere nell’ombelico del mondo

“Stretti fra un passato (anche calcistico) glorioso e un presente (anche calcistico) un po’ così, i discendenti degli Estensi si crogiolano nella astrusa convinzione di vivere nell'ombelico del...

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“Stretti fra un passato (anche calcistico) glorioso e un presente (anche calcistico) un po’ così, i discendenti degli Estensi si crogiolano nella astrusa convinzione di vivere nell'ombelico del mondo, condizione che peraltro il suddetto mondo ignora allegramente.

Così, nelle pagine del libro passa sotto le forche caudine della satira affettuosamente complice degli scritti di Andrea Poli e dei disegni di Andrea Pizzirani e Luca Ghetti la cosmposita fauna della città e dintorni annessi e connessi: ciclisti bricconi, agricoltori esigenti, gelosi cultori delle eccellenze gastronomiche della tradizione, automobilisti prevaricatori.

Il tutto condito dagli eventi che scandiscono il lento scorrere della vita in città. Un'umanità varia che rappresenta in fondo uno spettacolo nello spettacolo della piccola, superba, pretenziosa, unica, città di cotto rosso”.

L'opera in questione “La città del però”, pubblicato nel 2012 da Festina Lente Edizioni (collana Piccola biblioteca del sorriso, 16 euro; disponibile anche in formato ebook a 4,99), parla di Ferrara e dei ferraresi ma qui, ai più, è sconosciuto.

Vincitore del prestigioso premio “Domina” a Enna in Sicilia, sta riscuotendo un buon successo in diverse parti di Italia, al di fuori però dalle famigerate Mura Estensi. Eppure Poli, Pizzirani e Ghetti parlano proprio dei loro-nostri concittadini, delle loro-nostre abitudini e degli usi e costumi della città patrimonio Unesco.

È un libro da cercare e leggere perché riesce a compiere due imprese: criticarci e rinfrancarci per quel che siamo, in maniera incallita da molti secoli. (s.g.)