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Oggi l’interrogatorio dei dieci arrestati

Oggi l’interrogatorio dei dieci arrestati

L’inchiesta sulle vessazioni nell’istituto rodigino. La preoccupazione e la denuncia della parente bondenese di due degenti

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Sono programmati tutti per questa mattina gli interrogatori di garanzia dei dieci dipendenti degli Istituti Polesani di Ficarolo, nove operatori socio-sanitari e un medico, per i quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere per presunti maltrattamenti a carico di alcuni ospiti della struttura specializzata nell’assistenza a persone con disabilità psichica.

Gli interrogatori si svolgeranno a Rovigo, per i tre uomini, e a Montorio, nel Veronese, dove sono detenute le sette donne (a Rovigo, come nel penitenziario di Ferrara, manca una sezione femminile). I difensori, tra cui figurano gli avvocati Barbara Destro, di Rovigo, che assiste la maggior parte degli arrestati e il collega Ivan Agnesini, di Stienta (Ro), dovranno oggi decidere assieme agli assistiti se rispondere o no alle domande rivolte dal giudice.

Un’inchiesta che ha messo subito in allarme la stessa Regione Veneto. La notizia delle angherie a cui erano sottoposti gli ospiti, rivelate dai video registrati dagli inquirenti dentro l’istituto, ha infatti suscitato la durissima reazione dell’ente. E per gli Istituti Polesani si annunciano misure gravi. «Se i fatti ascritti agli arrestati troveranno conferma dal lavoro degli inquirenti e della magistratura applicheremo a questa struttura la tolleranza zero, perché siamo di fronte a operatori che hanno brutalmente tradito la loro missione», ha dichiarato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Che, prosegue, ha già disposto «l’attivazione di un’ispezione amministrativa interna. Ma non credo di sbagliarmi se dico che gli elementi raccolti dagli inquirenti appaiono già oggi più che sufficienti perché, appena possibile, questa struttura venga cancellata da qualsiasi ipotesi di collaborazione con il pubblico perché, se è vero che la responsabilità penale è personale, è anche vero che chi la gestiva non l’ha certo fatto con coscienza». Parole, pronunciate poco dopo l’annuncio degli arresti e che potrebbero avere serie conseguenze, quindi, sul futuro del centro socio-sanitario. Ma alta è anche la preoccupazione di chi, anche in provincia di Ferrara, ha o ha avuto parenti ospitati nell’istituto. Tra questi, Isabella Lucchesi, che vive a Bondeno e ha firmato la prima denuncia che ha fatto partire l’inchiesta. La donna, intervistata dal quotidiano “Corriere del Veneto”, ha ricordato che l’istituto ospitava due suoi fratelli, Clodinoro e Adriano, affetti da una grave cerebropatia, e che circa tre anni fa aveva notato un’ecchimosi su un occhio di Clodinoro. Il personale le aveva risposto che se l’era procurata da solo, come i lividi poi trovati sulle braccia dello stesso congiunto. L’altro fratello, Adriano, le era apparso terrorizzato. Isabella Lucchesi ha fotografato quelle contusioni e si è presentata alle forze dell’ordine.

Clodinoro, ha raccontato la donna, è morto all’inizio di quest’anno, l’altro fratello non è più ospite dell’istituto di Ficarolo. In alcuni filmati oggi al vaglio degli inquirenti comparirebbe Adriano mentre viene colpito con pugni, strattonato, schiaffeggiato e tirato per i capelli.