Una notte sui pedali per vedere l’alba ai Lidi
In duecento sono partiti da piazza Ariostea. I primi sono arrivati a Scacchi alle 4.30
I primi sono arrivati al Camping Florentz a Lido Scacchi verso le 4.50 di ieri, dopo una “sgambata” da oltre 100 chilometri sulla ciclabile del Po fino a Mesola, e poi lungo il litorale. Il grosso dei 196 partecipanti alla prima Night Ride Ferrara-Mare ci ha messo un’oretta in più, e ha fatto comunque in tempo a godersi l’alba del solstizio d’estate in spiaggia, premio meritato per aver passato cinque-sei ore in sella ad una bicicletta, in piena notte. Gli altri alla spicciolata, ma quasi tutti ce l’hanno fatta ad arrivare alla fine, anche se i contrattempi non sono mancati: le forature, ad esempio, la prima delle quali alla Casa del boia, poche centinaia di metri dopo la partenza da piazza Ariostea. Un prezzo da pagare se si affronta un raid del genere con bici da corsa, dai tubolari sottilissimi, invece delle più adatte mountain bike. «Siamo arrivati francamente stanchissimi, tenendo una media di 22-23 all’ora che non è male, e ne valeva la pena, ammirando cosa sono riusciti a mettere in piede i giovani organizzatori ferraresi nel giro di poco tempo» è la testimonianza di Mario Testi, insegnante di ginnastica e ambientalista, che ha affrontato l’impegnativo percorso in un gruppo misto ferrarese-milanese. La prima edizione del raid in notturna, organizzato da un gruppo di appassionati riuniti attorno al loro Witoor, ha infatti attirato in provincia decine di cicloturisti, tra i quali i due canadesi che aprivano la lista dei partecipanti, e poi veneti, altoatesini, lombardi, austriaci, oltre che un gran numero di emiliano-romagnoli. Diversi i punti di ristoro lungo il tragitto, davvero suggestivo il serpentone di luci che dopo mezzanotte si è dipanato inizialmente per Ercole d’Este, il parco urbano e la Destra Po, un percorso ormai classico e che si può percorrere in sicurezza anche in piena notte.
Per gli organizzatori di Witoor sono soddisfatti dei numeri e del tipo di partecipazione: 100 km possono spaventare chi prende la bici solo per brevi spostamenti, invece una metà dei partecipanti era a digiuno di lunghe distanze. «Questo significa aver capito lo spirito della manifestazione» dicono quelli di Witoor, che propone idee e soluzioni per un turismo lento che consente di vedere il territorio, di scoprirlo e anche di fare nuove conoscenze durante il lungo tragitto insieme. C’erano molti giovani, i maschi erano in maggioranza, ma in sella sono salite anche tante ragazze. Per il ritorno buona parte è salita sui mezzi pubblici nei pressi dell’ex Mof, dove Witoor le aveva riportate. Altri si erano organizzati diversamente dandosi appuntamento con amici a familiari ai Lidi.