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Le case gestite da Acer per i cittadini ancora senza alloggio

Le case gestite da Acer per i cittadini ancora senza alloggio

Cento, per il sindaco Lodi l’obiettivo è alla portata «Le persone devono poter rientrare nella loro abitazioni»

24 giugno 2014
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CENTO. «A Cento nessuna new town come a L'Aquila. Puntiamo invece, attraverso i contributi per la ricostruzione post sisma, ad accompagnare le persone verso un rientro nelle case di proprietà recuperate».

Le parole, molto importanti, sono del sindaco Piero Lodi. Questa, quindi, la scelta di campo fatta dal Comune nell'affrontare l'emergenza abitativa post terremoto nel Centese.

A spiegare nel dettaglio il piano, lo stesso sindaco Lodi in occasione dell'approvazione, in aula di consiglio, della bozza di convenzione con Acer Ferrara per la gestione delle attività finalizzate all’acquisto di abitazioni da destinare a famiglie colpite dal sisma del maggio 2012. Un intervento inserito nel programma della Regione che, attraverso la procedura commissariale per la ricostruzione post sisma, stanzia a favore del Comune di Cento ben 1 milione e 200mila euro per l'acquisto in proprietà di unità immobiliari ad uso residenziale.

«Una soluzione - ha detto il sindaco - per dare, nella successiva fase di gestione della emergenza abitativa, un ricovero transitorio alle persone che ne hanno bisogno».

Con la delibera, approvata a maggioranza Pd e Fds (astenuti Fi, Lega e Per le Frazioni; contro Noi Che) viene demandato ad Acer «il compito d'individuare gli immobili e di gestire questa fase di attività, mentre rimarrà in capo al Comune l'assegnazione degli alloggi. L'atto prevede che gli spazi, dopo essere state abitazioni per le famiglie colpite dal sisma, entreranno a far parte dell'Edilizia residenziale popolare (Erp) del Comune, la cui gestione verrà affidata ad Acer».

Un metodo contestato dal consigliere Mattarelli (Noi Che): «Con un prezzo massimo d'acquisto di 1850 m/q, si suppone verranno acquistati 6/8 appartamenti. A fronte di decine di famiglie ancora nei Map, non si risolve il problema».

Quella dell'acquisto di abitazioni da mettere a disposizione alle famiglie, ha replicato il sindaco – «non vuole essere una risposta strutturale al problema di chi ha la casa inagibile, ma solo un intervento ponte che si rivolge ad un numero ristretto di nuclei familiari». Ancora il sindaco Piero Lodi ha poi motivato la scelta: «Scelta di questa amministrazione - ha detto Lodi - non è stata quella di intraprendere questa strada nella prima fase acuta dell'emergenza, invece stiamo cercando di accompagnare sia coloro che stanno nei Map, sia coloro che hanno ricorso al contributo autonomo di sistemazione, e quanti, e nel Centese sono molti - ha detto ancora il sindaco - , non hanno chiesto alcuna forma di ausilio pubblico ma sono ancora oggi fuori dalle proprie case, verso il rientro nella propria abitazione recuperata con il contributo per la ricostruzione. Per questo motivo - ha concluso il sindaco Piero Lodi - non esiste proporzione tra gli alloggi che verranno acquisiti e il fabbisogno potenziale». Comunque intanto si va avanti.

Beatrice Barberini

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