Più sicurezza con ZeroGis
È il nuovo software a disposizione della Protezione civile
Si chiama ZeroGis ed è un software che promette di «migliorare in modo significativo il nostro sistema di protezione civile», afferma l’assessore provinciale Stefano Calderoni. Il tutto mediante un’informatizzazione piuttosto spinta del materiale e dei documenti di cui fanno uso istituzioni e associazioni; mentre nello stesso tempo un ulteriore obbiettivo è rendere più stretto il rapporto con i cittadini in caso di allarme. Lo strumento innovativo è stato presentato dall’azienda che lo ha messo a punto e dalla Provincia, ai rappresentanti dei Comuni riuniti ieri mattina in Castello. «Questo “cervellone” – spiega Calderoni – permetterà la semplificazione dell’attività amministrativa, aiutando quegli enti che, come abbiamo notato in seguito al sisma, presi dalla quotidianità e dalla gestione ordinaria, faticavano ad aggiornare il piano di protezione civile”. La piattaforma condivisa è in pratica il mezzo con cui trasportare dalla carta al web e mettere in comune le cartografie e, più in generale, di ottenere una visione omogenea e completa delle risorse disponibili sul territorio di competenza, da impiegare negli interventi di emergenza. «Ciò consente – spiega Luigi Cassoli di Zerobyte Sistemi, l’impresa realizzatrice con sede a Firenze – di avere dati ordinati e costantemente aggiornati dai diretti protagonisti. Il nostro è il sistema più diffuso a livello nazionale, grazie alla grande semplicità d’uso: lo utilizzano Regioni come Liguria, Marche, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta, oltre che Comuni come Milano e Roma». Particolarmente importante è il suo impiego in caso di allarme, consentendo di semplificare i passaggi indispensabili ad esempio per la chiusura delle aree a rischio o per l’assistenza alle persone coinvolte. C’è pure una applicazione gratuita per smartphone e tablet che consente al cittadino di inviare in tempo reale segnalazioni georeferenziate su eventuali situazioni di pericolo.
La Provincia ha acquistato la licenza d’uso del software per 24mila euro; per l’entrata in funzione si attendono le adesioni delle amministrazioni comunali, chiamate a versare un canone annuale di poche centinaia di euro ciascuna. Il progetto ha ottenuto il via libera da parte della Prefettura.
Fabio Terminali