Tra Zaghini-Grandi la battaglia riprende senza alcuna riserva
La minoranza cambia l'unico consigliere eletto, il sindaco critica
È appena iniziata la legislatura e, come era prevedibile, la lotta Zaghini-Grandi è già iniziata. Nel primo consiglio comunale infatti Grandi decide di cambiare il primo e unico consigliere eletto, una mossa che viene commentata in maniera pesante da Zaghini, durante il consiglio stesso, e successivamente da Bigoni.
Ma Grandi non ci sta: prende carta e penna e risponde per le rime. Prima di tutto Grandi tiene a precisare che la maggioranza di Zaghini è solo per numero di consiglieri ma non elettiva (49,20%).
Poi spiega: «Il pubblico si sarebbe aspettato il solito copione - in riferimento al voto sul programma presentato da Zaghini - ma è qui che la vicenda si fa strana: è nata, dal niente e inattesa come tutte le sorprese, una nuova maggioranza consigliare. Formazione scaturita - dice Grandi - da un gioco di prestigio, di certo un trucco che nessuno aveva mai tentato prima. E occorre dire che, per quanto mai testato in precedenza, l'esperimento è felicemente riuscito: il gruppo Uniti per Berra, che in campagna elettorale rappresentava i partiti Lega e Forza Italia, nelle parole del capogruppo Bigoni, ha approvato il programma di mandato del sindaco».
Secondo lo stesso Grandi questo appoggio è frutto di un favoritismo, appena scambiato con il sindaco, in quanto Bigoni era appena stato eletto nella commissione elettorale, aiutato da un voto della maggioranza. In poche parole per Grandi questo è uno scambio di ‘votazioni’.
«Eppure – conclude lo stesso Grandi -, ormai è cosa normale da queste parti: si tenta di spostare l'attenzione dei cittadini comunicando a mezzo stampa, e commentando senza alcun ritegno, le personali e legittime scelte dei nostri consiglieri: la si è trovata una surroga pilotata, scordando evidentemente quel cambio di fronte e quella poltrona assegnata per magia a Bigoni».