Volpi abbattute, la Lav si oppone all’archiviazione
La Procura non ha ravvisato estremi di reato nella delibera della giunta provinciale che nel 2012 ha disposto un piano di abbattimento delle volpi e e nemmeno nella sua pratica attuazione. In base a...
La Procura non ha ravvisato estremi di reato nella delibera della giunta provinciale che nel 2012 ha disposto un piano di abbattimento delle volpi e e nemmeno nella sua pratica attuazione. In base a questi presupposti il pm Nicola Proto ha chiesto l’archiviazione per gli indagati, che sono l’assessore Stefano Calderoni e una dozzina di cacciatori coadiutori, che erano stati autorizzati a decimare le volpi (350 i capi da abbattere in un triennio). Ma la richiesta di archiviazione ha incontrato l’opposizione della Lav, l’assocazione animalista che un anno fa ha innescato il procedimento giudiziario con una denuncia contro ignoti. I cacciatori sono stati indagati per maltrattamento di animali, in quanto secondo la Lav, alcune modalità con cui sono state abbattute le volpi non sarebbero legittime, in particolare quando vengono stanate dai cani le volpi-madri e i loro cuccioli vengono sbranati.
A carico dell’assessore vi è invece l’ipotesi di abuso. Sempre secondo la denuncia, prima di procedere con l’abbattimento sarebbe stato non solo opportuno, ma doveroso verificare se vi erano altri metodi non cruenti per mettere sotto controllo la popolazione delle volpi . Per la Lav il piano di abbattimento non rispettava le indicazione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambiental (Ispra) secondo cui «gli interventi di controllo sono accettabili solo nel caso di accertata inefficacia o inapplicabilità degli interventi di prevenzione e qualora la presenza delle tane di volpi risulti direttamente collegabile ad accertati rischi idraulici».
A questo proposito un anno fa vi era stato anche un confronto tra esponenti nazionali della Lav (Massimo Vitturi) e Calderoni, ma ognuno era rimasto sulle proprie posizioni e nel frattempo la Lav aveva fatto partire la denuncia.
La difesa di Calderoni ha sempre difeso la legittimità dell’atto - sono dieci anni che si procede con gli abbattimenti programmati - e a proposito dell’ultima delibera contestata dalla Lav, da parte dell’assessore e del suo difensore, l’avvocato Fabio Anselmo, si è obiettato che nei 60 giorni successivi alla pubblicazione della delibera non è stato presentato alcun ricorso al Tar, per cui le rimostranze della Lav oltre infondate arrivavano anche a tempo scaduto.
L’abbattimento delle volpi viene giustificato con il rischio idraulico legato alle tane– le volpi, come le nutrie, scavano e indeboliscono gli argini di fiumi e canali.
Oggi a difendere le ragioni della Lav nazionale davanti al gip sarà l’avvocato Carla Campanaro.