La Nuova Ferrara

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arte, turismo e commercio

Di qui passa anche il futuro del nostro centro storico

di ALESSANDRO ORSATTI*
Di qui passa anche il futuro del nostro centro storico

Il futuro del Castello Estense, monumento principe del nostro territorio, da me visto come possibile fulcro della nostra Provincia e del suo sviluppo turistico. Dall’autunno 2010, come azienda,...

25 giugno 2014
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Il futuro del Castello Estense, monumento principe del nostro territorio, da me visto come possibile fulcro della nostra Provincia e del suo sviluppo turistico. Dall’autunno 2010, come azienda, abbiamo preso in gestione la Caffetteria del Castello, convinti che il futuro della città passi anche dal suo sviluppo turistico e dalla capacità di accrescerne e migliorarne i servizi; sia in termini quantitativi sia qualitativi.

L’esperienza di questi tre anni e mezzo di gestione ci ha fatto capire che il potenziale del monumento è importante, anche se utilizzato solo in minima parte, come sono altrettanto importanti la strategia e l’organizzazione che si deve dare alla gestione dello stesso e alla sua promozione.

Il nuovo bando della Caffetteria (dell’ottobre scorso), che ne ha disposto lo spostamento nei locali adiacenti al cortile interno, cosa che avverrà prossimamente, è stato un passo avanti nel miglioramento del servizio verso i fruitori.

Mi sento di proporre queste riflessioni, sia come cittadino sia a seguito dell’esperienza imprenditoriale vissuta e forte del “coraggio” avuto nell’essere l’unica azienda che si è presentata al bando per la gestione di una parte dei servizi offerti.

Credo, anche in virtù delle esperienze che sto facendo come consigliere di Visit Ferrara (promossa dalla Camera di commercio) e nella cabina di regia del Centro storico di Ferrara (con il nuovo marchio Felicity), che il Castello Estense sia una carta fondamentale per la nostra città e provincia e quindi da non sprecare.

Il Castello non deve essere un grande contenitore finalizzato ad assorbire tutta l’offerta museale ma dovrebbe essere il catalizzatore dell’offerta turistica e dei servizi ad essa collegati; per dare l’idea, il Palazzo dei Diamanti deve dotarsi di servizi propri ed essere connesso sinergicamente al Castello; tutto ciò senza sottovalutare, anzi, l’unicità della location che può essere utilizzata e valorizzata anche fuori dalla città. Deve essere un monumento “attivo”, passaggio fondamentale di turisti, escursionisti, e di noi cittadini, sia nel servizio quotidiano sia negli eventi. Ricordo che alle “Serate a Corte” dell’estate scorsa più del 70% dei partecipanti erano ferraresi; la voglia di conoscere e “vivere” la propria città e i suoi monumenti, e di raccontarla con gioia, è un passaggio fondamentale per ridare vita al Centro Storico, al turismo e al commercio; è la più importante campagna a supporto della promo-commercializzazione del territorio.

Per costruire l’offerta adeguata bisogna trovare la giusta sinergia turista-impresa turistica del territorio, e questo può avvenire solo se capiamo che entrambi sono coinvolti e interessati a costruire un’offerta “autentica”.

Ma sarà decisiva la forma burocratico-amministrativa con la quale si gestirà il Castello Estense. È chiaro a tutti, spero, che nel riordino delle funzioni tra la nuova “Provincia”, il Comune capoluogo e la Regione, debba prevalere il buon senso, la concretezza e l’immediata vicinanza con il territorio. Se prevalesse la visione burocratica invece di fare passi avanti torneremmo decisamente indietro.

*Orsatti Group 1860