La Nuova Ferrara

Ferrara

La banca che galleggia su un mare di liquidità

Bpvi sta rastrellando 1,5 milioni di euro in due anni ma ha gli ispettori in casa Prima di lanciarsi nello shopping deve superare gli stress test della Bce

25 giugno 2014
2 MINUTI DI LETTURA





VICENZA. «Abbiamo il carburante per fornire credito» ha ribadito più volte Gianni Zonin durante l’incontro di ieri. In effetti è questo il punto di forza della banca vicentina che sta costituendo una provvista di liquidità davvero impressionante da destinare principalmente allo shopping: in tutto si potrà arrivare a 1,5 miliardi di euro in due anni. L’operazione è partita l’anno scorso con un aumento di capitale da 500 milioni di euro, composto da 253 milioni di liquidità e altri 253 di prestito convertibile che andrà in scadenza nel 2015. Dall’inizio dell’anno è stato aperto il libro soci per introitare altri 100 milioni di euro da 16mila nuovi ingressi nel capitale, attraverso la vendita di lotti di 100 azioni al prezzo unitario di 6.250 euro. Una seconda operazione di aumento di capitale è stata varata nell’aprile di quest’anno, e resterà aperta fino all’8 agosto: l’obiettivo è fissato a quota 608 milioni di euro. Sempre quest’anno è stato di nuovo aperto il libro soci per un massimo di ulteriori 300 milioni di euro che potrebbero finire nelle casse Popvicenza. Roba da far impallidire i 150 milioni di euro del controverso aumento di capitale Carife del 2011, ma le dimensioni delle due banche sono molto diverse. Tutti questi soldi serviranno a far salire il Core Tier 1, l’indice di patrimonializzazione ormai universalmente adottato per misurare le potenzialità di un istituto bancario, al 12%: il livello minimo previsto è l’8%, Carife è parecchio al di sotto.

Non è detto che questi soldi possano essere buttati integralmente sul mercato delle acquisizioni. Dipenderà dall’esito degli stress test e dell’analisi della qualità degli asset, che la Bce si appresta ad effettuare su Popvicenza, candidata ad entrare nel gruppo delle 15 banche italiane aggreganti. Da marzo gli ispettori di Bankitalia con la “maglietta” Bce stanno passando a setaccio i conti vicentini, per mettere in evidenza gli eventuali punti deboli che possono essere ancora corretti prima dei test ufficiali. La prova-stress, tra l’altro, vuole verificare la reazione della banca ad un crollo del Pil del 5%: più o meno quello che è effettivamente successo in Italia negli ultimi due anni.

Ieri, intanto, è arrivata la notizia di una operazione finanziaria importante di Vicenza. Si tratta della collocazione integrale di una grossa trance della cartolarizzazione di mutui ipotecari, che vale 853,4 milioni di euro. L’operazione, avviata il 19 giugno e conclusa il 23 giugno, ha ricevuto ordini per circa 2 miliardi di euro, oltre il doppio del collocabile, da 50 investitori istituzionali: è un segnale importante di fiducia da parte del mercato. L’80% della trance è avvenuto presso operatori esteri, e anche questo è indicativo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA