Colto da malore è salvato dai pompieri
I volontari Acti si erano insospettiti: non rispondeva al telefono e doveva essere accompagnato a una visita
È stato provvidenziale, nella tarda mattinata di mercoledì, l’intervento dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Comacchio dopo che un uomo, G.G. di 65 anni, era stato invano ripetutamente contattato al telefono da due volontari dell’associazione cardio-trapiantati: avrebbero dovuto accompagnarlo all’ospedale San Camillo per un esame diagnostico.
Dapprima con l’uso dell’autoscala, poi forzando la serratura dell’abitazione che si trova in una palazzina al secondo piano al villaggio delle Rose, i pompieri, insieme ad alcuni parenti, sono riusciti ad aprire la porta rinvenendo l’uomo, vedovo da tempo, riverso a letto in stato di semi-incoscienza
. «I due autisti volontari dell’Acti - spiega Enrico Guidi, un altro socio - si sono recati a casa del paziente da trasportare con il nostro pulmino, ma dopo aver suonato più volte il campanello e bussato la porta, visto che nessuno apriva, hanno provato a chiamare l’interessato al telefono. Il cellulare risultava spento e hanno così deciso di chiamare i parenti».
Con l’aiuto dei vigili del fuoco è stata aperta l’abitazione e i soccorritori hanno trovato l’uomo, colto da malore, ancora disteso a letto. L’ambulanza, giunta tempestivamente sul posto, ha trasportato il comacchiese all’ospedale di Cona. «I due soci mi hanno contattato – aggiunge Guidi - per attivare le ricerche dei parenti, visto che il paziente non era raggiungibile neppure al telefono. Se non fosse stato per quella visita già prenotata, avrebbe potuto rischiare la vita. E’ stata davvero una fortuna che i volontari dell’Acti dovessero andare a casa sua per accompagnarlo al San Camillo. C’è stata una bella catena di solidarietà». (k.r.)