Matrimonio estivo e due proverbi
Le nozze-lampo possono riservare sorprese, considerando anche che la Banca Popolare di Vicenza a sua volta è sotto analisi.
FERRARA. «È un matrimonio combinato». Con ritardo e molto pudore qualcuno ha così definito l’eventuale acquisizione della languida Cassa di Risparmio di Ferrara con l’ardita Banca Popolare di Vicenza. Cioè, l’autorità superiore starebbe vigilando sull’evoluzione dei necessari rapporti, negoziati ed accordi affinché la vicentina aggreghi la ferrarese.Quel che non torna - oggi - è la contraddizione fra il lamento ferrarese e la baldanza di Vicenza circa i rapporti e la comunicazione con i due commissari inviati dalla Banca d’Italia in corso Giovecca.
I vertici della Fondazione Carife, come i piccoli azionisti, i sindacati interni e molte autorità hanno convenuto che le notizie sui motivi del commissariamento, lo stato dei conti, modi e tempi di uscita dalla mummificazione, sono pari a zero. Sono trascorsi tredici mesi dalla messa sotto tutela, e nessuno sa ancora nulla, del perché, del percome e di come andrà a finire.
Al contrario il presidente dell’istituto veneto Gianni Zonin l’altro ieri ha dichiarato all'inviato della Nuova che «la collaborazione da parte dei commissari finora è stata ottima. Se ci sono state grosse sorprese dai conti? Davvero non saprei rispondere, bisogna guardarci alla fine». Sempre Zonin ha ammesso che di contatti ce ne sono stati solo con i commissari, «a luglio faremo altri passi». Oltre a questa discordanza, c’è un altro aspetto che impone una riflessione da orologiai di precisione: quella sui tempi dell’offerta. PopVicenza annuncia che è questione di ore per completare l’analisi dei conti e che entro luglio verranno avviati i contatti con i commissari della Banca d’Italia e la Fondazione Carife. Quest’ultima per bocca del suo presidente Riccardo Maiarelli già un paio di settimane aveva fatto sapere che il corteggiamento sarà lungo e meditato, oltre l’estate, per valutare semmai altre offerte, per capire-vedere come la pretendente PopVicenza sarà giudicata dalla Banca centrale europea.
Più semplicemente un matrimonio-lampo può riservare sorprese, considerando anche che l’istituto veneto a sua volta è appunto sotto analisi, cioè stress test, e potrebbe ricevere da Francoforte giudizi e raccomandazioni non prevedibili nell’ambito di una nuova geografia del credito. «È un matrimonio combinato». Anche poligamico. Perché coinvolgerebbe oltre che Carife, anche la Popolare di Marostica e Veneto Banca.
La Popolare dell’Etruria ha rigettato le offerte vicentine non più di una settimana fa. Forse per il clima che si è instaurato a Prato dove la Popolare locale, già acquisita da PopVicenza, non ha più autonomia e marchi. È molto interessante la risposta al riguardo dei vertici vicentini all’osservazione del nostro inviato. Hanno virato la responsabilità sull’organo di vigilanza: «Con Prato abbiamo fatto così, ce l’hanno imposto la spending review e Bankitalia, spingendo per l’integrazione. Abbiamo fatto quello che ci hanno detto di fare, ma non c'è nessuna pregiudiziale da parte nostra o una linea rigida».
Come in tutte le storie ad episodi (intricate) ogni tanto bisogna fare sintesi e morale. Se è vero che Fondazione Carife non sa un’acca della situazione della banca e che invece PopVicenza starebbe analizzando i conti, qualcosa non funziona o il destino è chiarissimo. Mi pare che con l’invito nella città del Palladio la PopVicenza abbia ritenuto di rispondere alla grande a perplessità e dubbi suscitati dal nostro giornale e quindi dalla città e dal suo territorio da almeno tre settimane, quotidianamente.
Da ieri, in via informale fin che volete, Carife è promessa sposa, e PopVicenza ha mostrato la casa per il suo assoluto bisogno di posizionarsi. Il presidente Zonin, forgiato dalla sua esperienza imprenditoriale vitivinicola, è un uomo solido. Per farsi intendere dai ferraresi ricorre ai proverbi della civiltà contadina (parliamo la stessa lingua): “Chi non si accontenta dell’onesto, perde il manico e anche il cesto”. La risposta, cavata da altrettanta saggezza di campagna: “A bocce ferme si saprà chi ci guadagna”.
s.scansani@lanuovaferrara.it