La Nuova Ferrara

Ferrara

Sindacati molto prudenti: "Belle parole, ma i fatti?"

I commenti si concentrato sulla frase “Bpvi garantisce la totale occupazione” "Verificheremo le intenzioni". "Serve un piano industriale, prima e non dopo"

25 giugno 2014
3 MINUTI DI LETTURA





FERRARA. «Garantiamo la totale occupazione dei dipendenti Carife». Le parole di suonano bene per i sindacalisti che per vogliono passare ai fatti e vedere trasformate in certezze le promesse di Zonin .

«Fino a che non c’è un’offerta formale d’acquisto – premette Mauro Fanan (DirCredito) - è difficile commentare: sarà quello il momento della verità. Dall’intervista mi sembra comunque che venga confermato l’interesse da parte di Vicenza. Noi siamo in allerta e ci confronteremo con la altre sigle sindacali. Certo, le dichiarazioni si fanno presto a smentire, magari dicendo che nel frattempo sono intervenute novità di contesto; comunque verificheremo le intenzioni, noi siamo disponibilissimi a discutere delle novità. Le nostre posizioni – conclude Fanan - sono chiare e le abbiamo dettagliate nella conferenza stampa della scorsa settimana».

Un commento improntato alla massima prudenza arriva anche da Paolo Pallara, il segretario della Fisac-Cgil: «Quelle della dirigenza della Popolare di Vicenza mi sembrano buone intenzione che, per forza di cose, dovranno essere seguite dai fatti. Qualche preoccupazione tra i dipendenti c’è, questi sono momenti molto difficili. La nostra collaborazione ci sarà, si tratta di capire quali saranno le basi della trattativa. Mi spiacciono tuttavia i termini un po’ sbrigativi sulla società di leasing (definita da Zonin “una palla al piede”, ndr): voglio ricordare che anche lì sono impiegati dei lavoratori che hanno famiglie a carico. La promessa di autonomia per l’istituto? In fondo – spiega Pallara – credo convenga anche a loro, in modo da mantenere la capillarità di contatti con le aziende del territorio e averne un forte ritorno».

Luca Dalprato (Fiba-Cisl) sospende il giudizio in attesa di atti concreti: «Il presidente Zonin ha lanciato dei messaggi in varie direzioni. Quello diretto ai dipendenti è un bel messaggio, ma resta il fatto che i messaggi sono e restano parole. Come sindacati abbiamo detto unitariamente che non facciamo distinzioni di logo, ma auspichiamo l’arrivo di una banca che garantisca l’occupazione e che si presenti con un piano industriale». Per capire cosa c’è dietro le parole - specifica Dalprato - serve un piano: «Ma va presentato prima, non dopo l’acquisizione. E questo vale per la Popolare di Vicenza e per altre banche che dovessero avanzare un’offerta. Ci dicano prima se vogliono aprire filiali e dove, se vogliono chiuderle e dove. Che ne è concretamente della direzione».

La diffidenza sulle parole nasce anche da delusioni del passato recente e recentissimo: «A novembre abbiamo siglato un accordo con i commissari, che sono dei pubblici ufficiali. Ora sono tre mesi che chiediamo di conoscere che effetto hanno avuto quegli accordi sui costi e ancora non abbiamo avuto una risposta». Della serie le parole, anche quelle scritte nero su bianche, restano troppo spesso parole senza seguito. «E facile dire “garantiamo l’occupazione”. Bisogna anche garantire un’occupazione intelligente». L’allusione è ai 16 sportelli che Vicenza ha acquisito in Romagna, dove qualcuno si è visto sblognare da Ravenna a Parma.

Fabio Terminali