Un provvedimento ingiusto caro ministro
di GIANNI VENTURI Vorrei aggiungere una voce di dissenso a quello che si prospetta come il provvedimento più criticabile per i pensionati e i loro sempre più disprezzati (pseudo) diritti o...
di GIANNI VENTURI
Vorrei aggiungere una voce di dissenso a quello che si prospetta come il provvedimento più criticabile per i pensionati e i loro sempre più disprezzati (pseudo) diritti o prerogative.
E mi spiace veramente che il colpo sia stato loro inferto dal ministro Dario Franceschini che nei suoi primi interventi sembrava in sintonia con quelle riforme che avrebbero dovuto cancellare o perlomeno attenuare la desolante solitudine dei musei che, salvo i più noti, soffrono di una cronica incapacità nell’ essere fruiti.
E il ministro pensa che offrendo ai giovani la possibilità di accedervi sine pecunia, togliendo agli anziani la gratuità possa rivelarsi un incentivo alla conoscenza e al ripopolamento museale?
In realtà mi pare che il provvedimento riveli una volontà che rasenta il disprezzo verso quella categoria che gioiosamente rientra nel più largo serbatoio della rottamazione.
Ricordo benissimo che in tempi giurassici e dimostrando le mie precarie situazioni finanziarie potevo accedere giornalmente agli Uffizi “a gratis” e preparare così gli esami di storia dell’arte.
Ma come penso, anche ora la propensione dei giovani a fruire della gratuità per accedere ai musei, mi sembra veramente scarsa perché, salvo i predestinati a quel tipo di conoscenza, il Museo non entra nell’esperienza giovanile ben più curiosa di altre e diverse scelte.
Ma avete mai assistito alle galoppate dei giovani dentro il museo in gita scolastica o perché indotti dagli insegnanti? Lo stesso vale per i pensionati in tradotta tra sagre mangiatine e.. mostre o musei. Non è quello il sistema.
Per decenni ho portato folle di non più giovani a vedere i musei di tutto il mondo (e per carità di patria taccio sulla differenza di accoglienza e di servizi) e so che nella maggior parte dei casi “gli anziani” contavano sulla gratuità perché quasi sempre risparmiano oculatamente il denaro per poter partecipare alle gite.
Per noi Amici dei Musei era un sollievo poter far conto della gratuità e calmierare il prezzo.
Purtroppo trovo il provvedimento ingiusto e foriero di un ulteriore abbandono dei musei. Così si spingerà il pensionato over a giocare a carte invece di prendersi una pausa nelle case della bellezza; si diserteranno i musei dove tenevamo le nostre conferenze perché sarà impossibile far pagare un prezzo a un servizio rigorosamente gratuito.
Altro che incentivare! Il mito giovanilistico, mi spiace dovertelo dire caro Dario, non si affronta con un provvedimento così offensivo. Si facciano pagare a tutti le entrate; oppure tutti gli italiani ne siano esenti e si facciano pagare gli stranieri.
E lo dice chi dall’alto della sua età fisica sicuramente inconciliabile con quella mentale è pronto a pagare sempre il biglietto ma non per regalarlo a chi forse non interessa e che per diritto, perché giovane, lo otterrà.
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