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Agli Istituti Polesani il clima è pesante e due medici lasciano

Agli Istituti Polesani il clima è pesante e due medici lasciano

Sono ferraresi l'ospedale e l'Ausl con la più elevata percentuale in Emilia Romagna di personale che si avvale di una possibilità stabilita dalla legge 194 del 22 maggio 1978: l'obiezione di...

27 giugno 2014
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Sono ferraresi l'ospedale e l'Ausl con la più elevata percentuale in Emilia Romagna di personale che si avvale di una possibilità stabilita dalla legge 194 del 22 maggio 1978: l'obiezione di coscienza per non prendere parte alle interruzioni della gravidanza.

Secondo gli ultimi dati forniti dalla Regione, quest'anno al Sant'Anna la percentuale di obiettori tra il personale medico è del 74%, in diminuzione rispetto al 2013, quando fu del 78,9%. Tra il personale dell'Azienda Usl, cui fanno capo i tre ospedali di Argenta, Cento e Lagosanto, il dato è inferiore: 64%.

Nelle Ausl di Piacenza, Reggio Emilia, Modena e Rimini e nelle aziende ospedaliero-universitarie di Parma e Modena la percentuale oscilla intorno al 60. Più bassa nel capoluogo: al Sant'Orsola l'obiezione di coscienza coinvolge il 52,8% del personale medico (dato del 2013, uguale a quello del 2012), mentre all'Ausl si è registrato un boom di obiezioni proprio nel 2013, anno in cui la percentuale è salita al 50 (nel 2012 era del 38,5%). La più bassa percentuale di obiettori si registra all'Ausl di Parma: il 33% nel 2013, in calo rispetto al 40% del 2012. Nel complesso si registrano dunque in Regione 221 obiettori fra i ginecologi (il 56%), 195 fra gli anestesisti (il 32%) e 343 fra il personale sanitario non medico (il 25,6%).

«Non ci sono spiegazioni da fornire per la nostra elevata percentuale, si tratta di una libera scelta - ha commentato i numeri il direttore generale Ausl Paolo Saltari -. Noi certamente non possiamo fare concorsi discriminatori, ma finora si è sempre riusciti a mantenere il servizio, senza chiamare personale da altre Ausl. Altrove c'è stato bisogno di convenzionare le aziende per garantirlo».

D'accordo il presidente dell'Ordine dei Medici Bruno Di Lascio: «sulle scelte personali non ci sono commenti da fare, non si possono esprimere valutazioni su decisioni che coinvolgono l'intimo di ciascuno. Ed è altrettanto vero che va rispettato il diritto di una donna a ricorrere a un servizio previsto dallo Stato».

A Ferrara quindi il primato regionale di medici obiettori di coscienza quando c’è da praticare un aborto.

Gabriele Rasconi