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Stazione, primo via alla riqualificazione

Stazione, primo via alla riqualificazione

Unità di intenti per migliorare l’area dello scalo ferroviario. L’assessore Fusari: un processo da costruire passo dopo passo

27 giugno 2014
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Il primo passo verso la riqualificazione dell’area attorno alla stazione ferroviaria è stato compiuto mercoledì alla Fiera di Milano. A margine della rassegna Expo Italia Real Estate è avvenuta la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra Ferrara Immobiliare spa (la Società di trasformazione urbana del Comune) e FS Sistemi Urbani srl, società del Gruppo Ferrovie dello Stato. I due soggetti hanno concordato l’elaborazione di un masterplan e di uno studio di fattibilità economica circa un piano di recupero di iniziativa pubblica che ponga le basi della rinascita di un quartiere fra i più in sofferenza in città.

«Parliamo di un ambito – dice l’assessore all’urbanistica Fusari, presente nel capoluogo lombardo assieme al dirigente comunale Davide Tumiati, amministratore unico della Stu – che va grossomodo dal Grattacielo al piazzale della stazione fino a via Maverna e viale Po, prima del sottopasso. E’ un’area che presenta tante piccole proprietà private e una grande, quella di Ferrovie. Come amministrazione, abbiamo chiesto la loro disponibilità di sedersi a un tavolo, che poi è arrivata. Si tratta di un primo risultato, non scontato, spesso difficile da conseguire».

Ciò che serve è un piano organico di sviluppo, in un ambito dove gli interventi di risanamento e di riqualificazione urbana procedono a diverse velocità, anche a causa della crisi economica e immobiliare. Ferrovie dello Stato in questo contesto punta a una valorizzazione dello scalo ferroviario dismesso anni fa.

«È chiaro – prosegue l’assessore – che non può essere questa la risposta all’emergenza Grattacielo. Tuttavia questo è il momento utile per ragionare su un futuro possibile. Un processo da costruire passo dopo passo».

Si tratta in pratica della nuova “mission” affidata alla Stu nata nel 2007, dopo quelle portate a termine per Palaspecchi, Mof-Darsena ed ex Amga. Progettazioni che hanno dato il là a fasi attuative che dopo anni, finalmente, stanno per iniziare, come in via Beethoven. Ora l’ambito individuato è l’area a ridosso della stazione, composta da cinque comparti (stazione, grattacielo, via del lavoro, scalo merci ferroviario, infrastrutture) «con caratteristiche, proprietà e problematiche diverse – si legge nella delibera di consiglio comunale approvata nel settembre scorso - che si configurano come porta di accesso alla città, in stretto rapporto fisico-funzionale con i vari sistemi urbani confinanti che ne hanno caratterizzato la particolare configurazione socio-economica».

Fabio Terminali

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