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Grande Delta, il progetto avanza

Il sindaco Fabbri: integrazioni all’Unesco, ma arriveremo alla meta

28 giugno 2014
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COMACCHIO. Si rincorrono da alcuni giorni voci incentrate sulla presunta bocciatura della candidatura del “Grande Delta” alla riserva della bio sfera Mab Unesco. Sul dibattito in corso interviene aspramente l’assessore provinciale ai fondi strutturali Davide Nardini, per sottolineare che «si tratta di una vera e propria balla inventata. La candidatura non è mai stata bocciata, anzi abbiamo ricevuto complimenti da Parigi e sono solo state chieste integrazioni. Non si capisce – aggiunge l’assessore - come siano uscite dichiarazioni di questo tipo». Entrando nel dettaglio della vicenda, Nardini precisa poi che i rilievi posti non riguardavano il grande Delta come Parco unico, ma la commissione incaricata di esaminare il progetto non è stata in grado di cogliere come operi la governance legata alle acque. «L’Unesco è un’organizzazione internazionale – prosegue ancora Nardini – e si è solo chiesta perché tanti enti intervengano nella gestione delle acque. Invieremo le integrazioni richieste, in attesa delle decisioni che assumeranno entro settembre».

Se andasse in porto come tutti auspicano, il Delta del Po insieme a quello veneto diverrebbe la nona riserva Unesco italiana, dopo il castello di Miramare e altre entità. Novità assoluta è inoltre l’abbinamento del Grande Delta ai fondi comunitari Italia-Croazia per oltre 200mila euro e ha già ottenuto l’ok del ministro dell’ambiente. «Due regioni, 2 province, 9 Comuni con schieramenti politici diversi – interviene il sindaco Marco Fabbri -, sono riusciti a dialogare raggiungendo un obiettivo unico. Questa candidatura al Mab Unesco rappresenta per tutto il territorio del Delta un’opportunità unica per essere riconoscibili e per dare uno sviluppo sostenibile all’intero comprensorio deltizio. Non ci fermeremo ad una richiesta di integrazioni». (k.r.)

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