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Ferrara

Agricoltori soddisfatti La produzione di frutta è buona

Agricoltori soddisfatti La produzione di frutta è buona

Inaugurata la nuova sede della Cia a Poggio Renatico Un primo bilancio positivo su fragole, ciliege e albicocche

29 giugno 2014
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Taglio del nastro per la nuova sede della Confederazione Italiana Agricoltori - Cia Ferrara - a Poggio Renatico (piazza del Popolo, 5) inaugurata alla presenza di Daniele Garuti, sindaco del Comune di Poggio Renatico; Lorenzo Boldrini, presidente provinciale di Cia Ferrara; Andrea Benini, vice presidente di Assicoop Modena & Ferrara, - gli uffici sono “condivisi” con Unipol-Assicoop - del personale di Cia Ferrara e di molti associati del territorio. «Una nuova sede - ha spiegato il presidente Boldrini - per essere vicini ai nostri imprenditori agricoli e dare servizi e consulenza in una zona fortemente colpita dal sisma che necessita ancora di una particolare attenzione».

L'inaugurazione degli uffici di Poggio Renatico è stata anche l'occasione per fare un primo resoconto sulla produzione frutticola del territorio, in particolare di fragole, albicocche e ciliegie.

«La produzione di frutta, in generale, - ha spiegato Luca Garuti, imprenditore agricolo e dirigente di Cia Ferrara - nella zona dell'alto ferrarese, non particolarmente colpita da eccessi di pioggia e particolari calamità, è stata decisamente soddisfacente a livello quantitativo e qualitativo. Buona, infatti, la resa delle fragole sia dal punto di vista della qualità che della quantità, ma la soddisfazione si è infranta di fronte ai prezzi di mercato che hanno fortemente penalizzato il prodotto, arrivato a costare appena 1 euro al kg. Una disfatta se si pensa che per rientrare dai costi di produzione le fragole dovrebbero avere un prezzo dai 1,70 ai 2 euro al kg». «Stesso discorso vale per le ciliegie che hanno visto - ovviamente escluse le zone che hanno subìto grandinate - una produzione eccellente che non è stata però ripagata dai prezzi, appena 2 euro al kg, al lordo dei costi di gestione e commissioni di mediazione. È andata meglio con le albicocche per le quali, a fronte di una qualità e quantità davvero ottime, sono stati pagati buoni prezzi per le varietà precoci, mentre attualmente il prezzo netto si è stabilizzato a circa 1 euro al kg. È ora in corso la raccolta del melone, per il quale non è ancora possibile fare stime generali di qualità, ma si parla comunque di prezzi non particolarmente promettenti. A livello di quotazioni vorrei sottolineare che non è solo l'andamento di mercato a penalizzare gli imprenditori agricoli».

«Le aziende che vendono direttamente al pubblico nei mercati contadini - continua Garuti - si trovano a dover subire una vera e propria concorrenza sleale. E' molto semplice: alcune aziende comprano al mercato ortofrutticolo prodotti provenienti da altre regioni a prezzi bassi e le rimettono in vendita a prezzi notevolmente inferiori a quelli dei produttori che, invece, vendono prodotti propri e devono coprire i costi di produzione. Un modus operandi scorretto, che non fa bene al settore e alla vendita diretta perché penalizza quelle imprese che si impegnano a produrre in un sistema di qualità, garantendo la provenienza di frutta e verdura».

Andrea Tebaldi