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L’arte ferrarese in lutto Si è spento Otello Ceccato

L’arte ferrarese in lutto Si è spento Otello Ceccato

Aveva 86 anni ed era famoso per i cicli pittorici e ritratti di personaggi celebri Papa Wojtila volle quello di don Orione, Abbado gli insegnò i colori della musica

29 giugno 2014
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Si è spento ieri all’età di 86 anni Otello Ceccato, uno dei pittori ferraresi più conosciuti in tutta Italia e all’estero: si è spento nella sua casa, dove era tornato dopo esser stato dimesso da una ventina di giorni dalla clinica in cui era stato ricoverato per problemi al cuore. E’ stato il figlio Stefano a dar notizia della scomparsa del papà, ieri pomeriggio, mentre i funerali debbono ancora essere fissati e si celebreranno forse domani. Ceccato era nato a Padova il 24 marzo 1928 e fin da giovane studente all’istituto d’arte si impose per il suo talento pittorico e di scultore. Dopo esser stato all’esterno, nel 1956 diventa ferrarese e si stabilisce a Copparo. Qui diventerà il pittore conosciuto e ricono sciuto, l’artista celebre per avere realizzato cicli pittorici su vari temi. Una pittura la sua che cattura, convince tanto che le sue opere diventano ambite nelle collezioni private. Poche settimane fa, in un colloquio con la Nuova Ferrara, informava dei suoi prossimi impegni, della sua nuova ricerca artistica, trasportare sulle tele gli studi ad acquerello di un ciclo della musica dei suoi maestri preferiti Vivaldi, Bach, Mozart, Beethoven, Chopin, Chajkowskij e Ravel. Un impegno che vedeva i figli Stefano e ed Eleonora già attivi per curare una mostra in autunno, qui in città.

Tra i tanti personaggi celebri che lui ricordava nel nostro colloquio, soprattutto Vittorio Sgarbi che nel settembre del 2000 presentò la mostra personale di Ceccato nella capitale, una esposizione personale, «Fontane di Roma, che gli aveva creditato un grande successo. Tra i tanti ricordava anche il mastro Claudio Abbado, che conobbe e incontrò a Ferrara per aver consigli da lui su come dipingere la musica. Ma tra i ricordi che Ceccato vantava di più, quella del ritratto del Beato, don Luigi Orione commissionatogli nel 1982 per la beatificazione. Un quadro intenso tanto chequando Papa Woytila venne a Ferrara e gli fu mostrato il dipinto, lo volle tenere nella sua camera da letto quando dormì nella nostra città.