Zucconelli: Tancini parla di cose che non conosce
MESOLA. Dario Zucconelli non ci sta a fare la parte di chi si nasconde. Così, quando ieri mattina lo abbiamo raggiunto al telefono per chiedergli una replica rispetto alle dichiarazioni di Tancini...
MESOLA. Dario Zucconelli non ci sta a fare la parte di chi si nasconde. Così, quando ieri mattina lo abbiamo raggiunto al telefono per chiedergli una replica rispetto alle dichiarazioni di Tancini (che ha chiesto le sue dimissioni in relazione alle vicende di Ponte Trapella), l’assessore ai lavori pubblici non ha certo avuto difficoltà a rispondere: «Devo dire innanzitutto che mi dispiace che persone come Tancini - spiega Zucconelli - , e intendo della sua esperienza politica, si lascino trascinare in questo tipo di basse battaglie. Prima di tutto intendo rispondere così: le sue sono polemiche sterili e pretestuose, evidentemente - non lesina critiche Zucconelli - Tancini non conosce bene le cose di cui parla. Dice, ad esempio, che sono incandidabili coloro sui quali pendono procedimenti penali, e mi tira in ballo. Bene, allora chiedo: chi ha procedimenti penali pendenti? Non certo io - spiega ancora Zucconelli - , visto che io risulto indagato e non sono stato rinviato a giudizio, nè sono tantomeno sotto processo. E allora, se non conosce le leggi, di cosa parla Tancini?». Le dichiarazioni rilasciate ieri mattina dall’assessore Zucconelli si concentrano poi sul lavoro della Procura della Repubblica: «C’è un’indagine in corso, la Procura sta facendo il suo lavoro e noi abbiamo la massima fiducia in questo lavoro. Non devo aggiungere altro». Per il resto Zucconelli si lascia andare ad un’unica dichiarazione polemica dal punto di vista strettamente politico: «Meraviglia il fatto - dice l’attuale assessore - che Tancini, il quale è un iscritto a Forza Italia, sia così pedissequo nell’osservare le leggi solo quando queste riguardano altri, in questo caso un’assurda polemica nei miei confronti. E pensare che il loro leader nazionale (Berlusconi; ndr) non perde occasione per scagliarsi contro i magistrati, a mio avviso colpevoli unicamente di fare il loro dovere». (m.puli.)
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