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Camelot, il sindaco tira fuori i conti «Rapporti regolari»

Camelot, il sindaco tira fuori i conti «Rapporti regolari»

Tagliani e la coop: mai un ricorso, elogi dal prefetto Gabrielli Ma l’emergenza profughi è coperta solo fino al 31 dicembre

25 settembre 2014
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La coop Camelot è stata utilizzata dal Comune nell'emergenza profughi del 2011 e, successivamente, in attività affidate con bandi di gara contro i quali non ci sono mai stati ricorsi. Nemmeno è il privato più pagato per l'affidamento dei servizi locali. E' quanto il sindaco Tiziano Tagliani ha voluto sottolineare come premessa alla risposta pubblica alle interpellanze presentate nei giorni scorsi da Matteo Fornasini (Fi) e Francesco Rendine (Gol) sui rapporti tra coop e Comune. «Anche dalle verifiche effettuate dai nostri uffici per quanto riguarda gli anni scorsi, non risultano rilievi di sorta - ha sottolineato il sindaco - Se c'è qualcuno la pensa diversamente può rivolgersi agli organi di controllo dell'attività amministrativa, anche esponendosi al rischio di una denuncia per calunnia. In caso contrario, significa che si sta facendo politica su questa cooperativa che fa lavorare 100 persone e che fornisce regolarmente i documenti di regolarità contributiva prima di ottenere pagamenti».

Tagliani e l'assessore Chiara Sapigni hanno allegato alla risposta un lungo elenco di attività svolte da Camelot per conto del Comune, spesso in associazione con altre aziende: anche per questo non è possibile fornire una cifra complessiva relativa ai rapporti economici. Solo per i servizi socio-sanitari ci sono comunque oltre 1,5 milioni di euro nel 2014, mentre l’Azienda servizi alla persona ha liquidato per l’emergenza Nord Africa 906.920 euro. La coop utilizza tra l’altro tre immobili comunali, tra i quali la del Centro servizi integrati per l’immigrazione di via Copparo: in questi locali, ha denunciato Fornasini, venivano usati da Camelot per raccogliere i curriculum dei mediatori da selezionare per la gara del Sant’Anna, «fatto che può considerarsi inopportuno - si legge nella risposta del Comune - la coop verrà richiamata al rispetto dei servizi affidati anche sotto il profilo dei contatti con il personale». Molto dettagliata è anche la risposta sulle qualifiche degli educatori utilizzati per i laboratori di lingua italiana per stranieri: Camelot, si legge, «è l'unica ditta che ha fornito gli operatori con i titoli richiesti».

Un capitolo a parte merita il coinvolgimento della cooperativa, che fa parte di Legacoop, prima nell'emergenza profughi del Nord Africa nel 2011, poi nei due bandi di gara della Prefettura per l'accoglienza seguita all'operazione Mare Nostrum, di quest'anno: in questo secondo caso Camelot ha partecipato ad un raggruppamento con una decina di associazioni, con l'Asp comunale come capogruppo. Questo raggruppamento è risultato vincente sull’unico altro competitor, l’associazione Accoglienza di don Giorgio Lazzarato, a Salvatonica. I profughi attualmente ospitati sono 218, circa la metà da parte di Camelot, «se dietro queste interpellanze c'è una censura di queste attività, noi riconfermiamo la disponibilità del Comune di farsi carico di queste emergenze nell'ottica della riduzione del danno» sono i concetti espressi dal sindaco e dall’assessore. Tra parentesi, c'è da sottolineare che sui fondi 2011 l'Asp deve ancora ricevere dal ministero 391.160 euro, mentre nel 2014 ancora non è arrivato un euro. E la copertura ministeriale è per ora garantita solo per quattro mesi, cioè fino al 31 dicembre. Per l’operazione 2011, peraltro, il prefetto Franco Gabrielli ha messo per iscritto «l’esempio di eccellenza riscontrato nella struttura gestita dall’Asp di Ferrara, che potrebbe essere preso come modello».

Stefano Ciervo

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