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Ferrara

gli effetti della crisi

Soffrono anche le ditte degli immigrati

Soffrono anche le ditte degli immigrati

Si riduce il saldo tra iscrizioni e cessazioni. Tra i titolari in cima marocchini e cinesi

25 settembre 2014
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La crisi non fa sconti neanche alle imprese gestite da immigrati: dal secondo trimestre del 2012 allo stesso periodo di quest'anno, infatti, il saldo tra le iscrizioni e le cessazioni si è ridotto più della metà, rappresentando l’8% dello stock di tutte le imprese individuali operanti in provincia di Ferrara. Questa in sintesi, la mappa elaborata dall'Osservatorio dell'economia della Camera di commercio di Ferrara su dati InfoCamere.

La geografia delle imprenditoria immigrata – prosegue la Camera di commercio – vede nel Marocco il paese in assoluto più prolifico di titolari di provenienza extraUE (339, pari al 19,3% di tutti gli imprenditori individuali immigrati operanti nella nostra provincia). Seguono più distanziate la Cina (261, il 14,8% del totale), l'Albania (200, l’11,4%) e il Pakistan (151, l’ 8,6%). In particolare, gli imprenditori marocchini sono leader nel commercio (3 operatori su 4 sono ambulanti) e nei trasporti, dove rappresentano rispettivamente il 31,9 e il 40% delle imprese con titolare immigrato. Ai cinesi va la "Palma d'oro" in quattro settori: attività manifatturiera (55,8%), alloggio e ristorazione (52,8%), altre attività di servizi (20,4%) e agricoltura e pesca, con 4 imprese su un totale di 24 a pari merito con la Svizzera. Gli albanesi dominano nel settore delle costruzioni (31,6%), mentre i nati in Pakistan, sono gli imprenditori immigrati più presenti nelle attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (il 25% delle imprese di immigrati nel settore). Con 4 imprese di informazione e comunicazione, sono i nigeriani ad avere il numero maggiore di unità del settore (20 le imprese totali). Da segnalare come la leadership degli imprenditori marocchini è il risultato di una diffusa presenza sul territorio nazionale. Infatti, sono i più numerosi tra gli imprenditori extraUE in ben 11 regioni su 20, tra cui l’Emilia Romagna (dove sono il 15% di tutte le imprese di immigrati con sede nella regione). Ferrara rispecchia così il quadro nazionale per la prevalente presenza di imprenditori originari del Marocco (il 19,3% sia a livello provinciale sia nazionale). «La crisi non fa sconti a nessuno e anche la componente più dinamica dei nuovi imprenditori, quelli immigrati, risente delle difficoltà di questo momento», ha detto il presidente della Camera di commercio di Ferrara, Paolo Govoni. «E’ però significativo che tanti cittadini immigrati, spesso dopo anni di lavoro dipendente, sentano di poter costruire un futuro nella nostra provincia attraverso l’impresa. Il contributo di questi piccoli imprenditori è prezioso in termini di valore aggiunto ma soprattutto di promozione sociale delle persone. E’ un canale che va incoraggiato dalle istituzioni – ha concluso Govoni - perché rappresenta una leva fortissima per far crescere l’autostima dei cittadini immigrati e la loro positiva integrazione nel territorio». A Ferrara, intanto, oltre un quarto delle imprese gestite da immigrati non ha mai avuto relazioni con le banche, nemmeno attraverso l'apertura di un conto corrente, preferendo l'autofinanziamento o il sostegno di amici e parenti: cinesi ed africane le comunità che meno si rivolgono agli istituti di credito.