«Sulla ciclabile il sindaco faccia un referendum»
Non si placano le polemiche sulla riqualificazione urbana del quartiere Raibosola Il consigliere Di Munno: i residenti non la vogliono, bisogna ascoltare la loro voce
Non si placano le polemiche attorno al progetto di riqualificazione urbana del quartiere Raibosola e sulla questione interviene anche il consigliere del Pdl/Il Faro Antonio Di Munno. «Dopo gli incontri avuti dalla popolazione con l’amministrazione, emerge che questa ha solo parzialmente accolto le istanze dei residenti, specificatamente al transito degli autobus extraurbani - sottolinea il consigliere - Appare invece che si voglia procedere con la realizzazione della pista ciclabile al centro dell’ampio viale Ghirardelli». «Tale ipotesi - fa sapere Di Munno - trova tutta la popolazione interessata contraria. Pertanto proponiamo alla amministrazione pentastellata che tanto ama definirsi quella dei “cittadini”, coerentemente a questo tanto sventolato principio, di indire una consultazione popolare, nei termini e modi che riterrà, al fine di valutare l’impatto di gradimento dei residenti sulla realizzazione della pista ciclabile al centro strada. I cittadini sostengono con profonda convinzione che siffatta pista ciclabile è decisamente pericolosa».
Pericolosa, dunque, ma perché è considerata tale? Progetto alla mano la pista ciclabile vede tre stralci. Il primo vede la stessa partire dai Trepponti, arrivare all’altezza del circolo Anmi per poi attraversare la via Marina ed arrivare fino all’incrocio con via Vittorio Veneto. E fin qui nessuna protesta. I residenti puntano i piedi sulla realizzazione del secondo stralcio che da piazza Trento e Trieste arriva alla rotatoria e quindi in via Ghiarardelli per proseguire in via Paisolo. Quale il problema? Via Ghirardelli è sufficientemente larga per ospitare la ciclabile ma vede abitazioni, cancelli e marciapiedi tanto sul lato destro quanto su quello sinistro. Ecco quindi che la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti non era sufficientemente garantita considerato che sarebbe bastato un attimo di disattenzione da parte di chi usciva da casa per trovarsi sotto un bici. I tecnici hanno quindi valutato, anche su imput dell’amministrazione comunale di poter realizzare l’infrastruttura al centro della carreggiata, in asse ma non a contatto con la strada. A quanto pare la nuova ciclabile sarà “protetta” da due cordoli alti circa venti centimetri e dalle siepi così da “pedalare nel verde”; arrivati agli incroci ci saranno apposite rampe così come previsto dal codice della strada.
Secondo i residenti questa soluzione resta molto pericolosa perché le auto e soprattutto i camion potrebbero sbandare e investire i ciclisti e chiedono dunque che il progetto venga cambiato o comunque non realizzato. «Sono i cittadini a dover decidere, si vada dunque alle urne», l’appello del consigliere Di Munno al sindaco Fabbri. (an.bo.)