Carife, è caccia ai nuovi pretendenti
Il presidente Maiarelli (Fondazione) pensa che esiste una alternativa alla Popolare di Vicenza, al momento l'unica offerente
FERRARA. Ci sarà alla fine un’offerta alterntiva a Popvicenza per l’acquisto della Cassa di Risparmio di Ferrara? La risposta di Riccardo Maiarelli, al termine del Consiglio di amministrazione della Fondazione, è meno interlocutoria di altre volte: «Il nostro advisor (Vitale e associati, ndr) sta lavorando davvero molto, penso che alla fine qualche alternativa uscirà fuori. Quando? La prossima settimana ci saranno novità sulla vendita di Commercio e Finanza, da allora in poi si entrerà nel vivo anche la banca». Maiarelli ha passato l’estate a cercare di cucire rapporti che potessero portare a questo risultato, se non altro per non consegnare a Popvicenza il monopolio di una trattativa di per se già molto sbilanciata verso gli acquirenti: ora è il tempo di tirare le fila e un filo di ottimismo in più è quasi d’obbligo. Resta da capire quali sono i dossier sui quali l’advisor della Fondazione sta giocando la partita finale. C’è chi insiste sulla possibilità di un coinvolgimento di Caricento, magari attraverso una cordata romagnola (le Casse di Cesena e Rimini, più difficile Ravenna), dando corpo all’ipotesi che i centesi si siano già avvicinati ai conti “segreti” di Carife. Altri evidenziano che solo un colosso come Intesa possa prendersi un carico del genere in una fase post-esami Bce che si preannuncia delicata per tante banche. La partita C&F ha poi messo in contatto con il mondo Carife big esteri come Royal bank of Scotland e Deutsche Bank, anche se bisogna considerare che Bankitalia non vede di buon occhio operazioni di questo tipo. Il Cda ha ieri messo a punto il bilancio 2015 di Palazzo Crema, che sarà varato ufficialmente tra un paio di settimane: la possibile vendita della banca, però, potrebbe farlo riscrivere completamente. (s.c.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA