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CINEMA

Ciprì non cade nella buca grazie alla coppia Papaleo-Castellitto

di GIAN PIETRO ZERBINI
Ciprì non cade nella buca grazie alla coppia Papaleo-Castellitto

Prima visione: una commedia dal sapore antico con due attori convincenti

26 settembre 2014
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GIAN PIETRO ZERBINI. Meglio soli che male accompagnati. Daniele Ciprì e Franco Maresco da quando hanno sciolto la premiata ditta e lavorano ognuno per conto proprio hanno decisamente migliorato la fattura dei loro film. Maresco è stato tra le rivelazioni a Venezia e Ciprì ha sfornato un’altra opera di spessore dopo “È stato il figlio”, mettendo così fine a un sodalizio che si era distinto soprattutto per certe volgarità di “Cinico Tv”. In questo “La buca”, che nasce come ispirazione proprio da un voragine in strada, c’è una divertente ritorno alla commedia caratteriale, a metà strada tra quella italiane e americana. C’è quello spirito fanfarone tipico di certi contesti nel Belpaese, con storie di truffe e raggiri che ricordano Risi o Monicelli e quei momenti di dialogo tra i protagonisti che evocano certe storiche storie dirette da Wilder e Capra. Il tutto grazie alla bravura dei protagonisti, un ingenuo Rocco Papaleo con gli occhi stralunati e un azzeccagarbugli Sergio Castellitto, che sin rende cialtrone al punto giusto. Da segnalare anche la brava Valeria Bruni Tedeschi, che non sta sbagliando un film. Alla fine Ciprì, parlando dei difetti italiani, non cade nella buca della retorica.