La Nuova Ferrara

Ferrara

«È un bel giorno per la libertà di stampa»

«È un bel giorno per la libertà di stampa»

L’ex direttore Boldrini, imputato con un giornalista a Mantova nell’ultimo processo contro l’ex pm

26 settembre 2014
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La contesa giudiziaria tra la Nuova Ferrara e la ex pm Guerra non finisce con la sentenza di Ancona: è fissato infatti a Mantova per il prossimo 19 dicembre il processo per diffamazione - per due articoli, già citati dal giudice di Ancona nella sua sentenza, analizzati in modo diretto e valutati in modo assolutorio - contro l’ex direttore Paolo Boldrini e il giornalista Daniele Predieri: un procedimento che è la coda del processo che vedeva imputata per diffamazione la madre di Federico Aldrovandi, Patrizia Moretti, già assolta per aver criticato le indagini dei primi 4 mesi, condotte dall’ex pm Guerra: processo anche questo citato dal giudice di Ancona e che ha creato ormai un precedente. E proprio da Mantova lo stesso Boldrini, oggi direttore della Gazzetta, commenta lapidario la sentenza e ricordando l’anniversario: «Federico Aldrovandi fu ucciso nove anni fa: oggi è un bel giorno per la libertà di stampa e la giustizia». Ricordiamo che l’ex pm Guerra aveva chiesto il risarcimento di non «meno di 1 milione mezzo di euro», come si legge negli atti, di richiesta danni al gruppo editoriale Finegil del Gruppo Espresso-Repubblica, chiamando in causa tre direttori della Nuova Ferrara che si sono succeduti negli anni 2007-2010 (Valentino Pesci, Alberto Faustini, Paolo Boldrini) e i giornalisti Daniele Predieri, Alessandra Mura, Carlo Chierici e Marco Zavagli. Il processo civile durato oltre 3 anni si è concluso con la sentenza del giudice resa nota ieri.