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Fittoni e arredi, prove di ‘nuova’ piazza

Fittoni e arredi, prove di ‘nuova’ piazza

Ieri test e installazione di barriere mobili, poi toccherà a fontanella e raccoglitori. Più lontano l’arrivo delle panchine

26 settembre 2014
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I fittoni mobili che sono stati installati ieri al secondo ingresso da corso Martiri, in coincidenza con i test di funzionamento di quelli già presenti, rappresentano un altro tassello del progetto di riqualificazione di piazza Trento Trieste. Serviranno a regolare gli accessi in particolare dei mezzi pesanti al delicato selciato appena rifatto, ma la loro attivazione operativa non è imminente, come del resto sono slittati i lavori sull’arredo urbano e le nuove limitazioni alla circolazione nell’anello. «La tipologia di traffico autorizzato ad accedere alla piazza per il momento resterà uguale» ha spiegato l’assessore Aldo Modonesi, in contemporanea con i primi test sui fittoni. In sostanza, niente pedonalizzazione del lato Palazzo della Ragione, che viene utilizzato per il carico-scarico merci ed è strategico per le fiere allestite sul Listone. E anche le modalità di funzionamento dei fittoni sono oggetto di una trattativa con le attività produttive presenti sulla piazza e con gli altri residenti. «Ci sono diverse possibilità di attivazione, con il telecomando, il telefono oppure con il codice segreto: dobbiamo approfondire con i diretti interessati» fa presente l’ingegnere capo del Comune, Luca Capozzi. L’accesso va garantito in ogni momento ai mezzi di soccorso, e infatti ieri si è sperimentato il funzionamento del sensore che reagisce al rumore delle sirene di ambulanze, vigili del fuoco o forze dell’ordine: quando viene raggiunto dalle frequenze giunte, il sensore fa abbassare il fittore, che resta interrato tra i 20 e i 30 secondi (sempre che non ci sia in questo lasso di tempo il passaggio di un altro veicolo, o di una bicicletta: dovrebbero essere esclusi, insomma, gli incidenti). L’effetto deterrente è assicurato, quello pratico un po’ meno perché lo spazio tra i fittoni non è tale da impedire il transito di mezzi leggeri.

Il passaggio alla fase operativa di questo sistema di barriere mobili, però, non è ancora programmato: oltre alle scelte sulla gestione, infatti, bisogna attendere gli allacciamenti definitivi di Enel e Telecom, che a distanza di qualche mese dalla richiesta comunale, non sono ancora pronti.

Per quanto riguarda l’arredo urbano, l’obbiettivo più vicino sembra essere il ritorno della richiestissima fontanella, della quale si sono perse le tracce all’apertura del cantiere. «Questione di giorni» rende noto l’assessore: si tratterà di un modello diverso dal precedente, senza la conca di raccolta dell’acqua, ma la collocazione è identica a quella originale, cioè all’inizio dei portici del Duomo. La prossima settimana è in calendario l’incontro tra tecnici del Comune e Hera per definire la posizione e le caratteristiche dei cestini, se sempre nei prossimi giorni verrà affrontata la questione della raccolta differenziata. Ancora più indietro è il progetto delle nuove panchine, che sarà firmato dagli uffici comunali. Dovranno superare, queste nuove sedute, il vaglio della Soprintendenza, e anche dei commercianti che animano le fiere del Listone, per evitare ostacoli fissi alle loro attività. Serviranno settimane, se non mesi.

Da una piazza all’altra, resta ancora aperta la questione della barriera anti-degrado di piazza Duomo. L’input dei vertici di Palazzo Municipale è stato raccolto dai progettisti comunali, che hanno predisposto nell’ultimo mese e mezzo le bozze di alcune possibili soluzioni, tra le quali spicca la ormai famosa “catenella” mobile con la quale cingere la vasca del sagrato. Ora toccherà al sindaco valutare con quale proposta andare al confronto con la Curia, visto che il problema del rischio degrado del Duomo, in particolare durante i mercoledì universitari, era stato posto un anno fa dal vescovo. È evidente che l’ultima parola spetterà alla Soprintendenza, dalla quale sono sempre giunte sonore bocciature di ogni nuova struttura negli spazi storici della città, a partire da piazza Ariostea.

Stefano Ciervo

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