La Nuova Ferrara

Ferrara

Madonna di Loreto oggi in processione

Benvignante, stasera anche la preghiera per gli ammalati Domenica a San Nicolò la festa tornerà dopo mezzo secolo

26 settembre 2014
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BENVIGNANTE. Il parroco annuncia che stasera alle 20.45 si svolgerà in paese la "Processione mariana" con la statua concessa dalla "Pia unione Beata Vergine di Loreto" della diocesi di Imola (nel Bolognese). Al termine della processione ci sarà la messa, seguita dalla "Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria". La serata proseguirà con la preghiera per gli ammalati (dal Benedizionale), l'esposizione del Santissimo Sacramento, l'Adorazione eucaristica, la preghiera con l'imposizione delle mani (Istruzione circa le preghiere per ottenere da Dio la guarigione, Congregazione per la dottrina della fede, 2000), la "Benedizione eucaristica" ed infine l'Unzione degli Infermi.

A San Nicolò, invece, domenica alle 21, presso la saletta comunale si svolgerà la "Processione mariana" sempre con la statua della "Pia unione Beata Vergine di Loreto". Con l'auto della "Pia unione" seguita da un corteo di fedeli a piedi, si percorreranno le seguenti vie: via Nazionale (SP65), via Ferruccio Parri, via Salvatore Quasimodo, via Teresa Pasi, Via Nazionale e ritorno in "Saletta". Poi l'auto transiterà da sola per le seguenti vie: Strada Due Ponti, Strada Po di Primaro (verso Ferrara), via Nazionale, Strada Po di Primaro, via Zenzalino e ritorno. Per questa occasione così speciale (la statua della beata vergine di Loreto è transitata a San Nicolò ben 50 anni fa!) sarebbe cosa molto gradita trovare case adornate, lumi, ceri e altarini che lungo le vie ne celebrassero la gloria.

«Spero - ha detto ancora il parroco don Stefano Silvestri -, con tutto il cuore, che questi "momenti di grazia" siano l'occasione per ricordarci da dove veniamo e cioè fare memoria della nostra identità cristiana. Il mio pensiero è il seguente: l'uomo è come una piccola imbarcazione di legno. Più l'uomo si allontana da Dio e dalla Verità, più non ci muoviamo, anzi ci agitiamo inutilmente, non avanziamo e la nostra barca cioé la nostra vita fa acqua da tutte le parti mostrando la parte peggiore di noi stessi. Basta accendere la televisione o leggere i giornali per rendersi conto della strada pericolosa che l'uomo sta percorrendo. Solamente se facciamo salire sulla nostra barca il “divin Maestro”, si calmeranno tutte le nostre burrasche e scenderà su di noi una profonda quiete a cui ogni uomo anela. Senza la preghiera ed un reale cammino di fede, siamo come una nave senza albero maestro e quindi senza vela: fermi, e senza alcuna possibilità di raggiungere la riva».

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