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Primarie, gli ex Richetti in ordine sparso

Primarie, gli ex Richetti in ordine sparso

Il radicale Zamorani potrà votare ma deve dichiararsi elettore di centrosinistra. Rendine (Gol): io non voto, sono di destra

27 settembre 2014
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Gli ex richettiani andranno in ordine sparso domani alle urne per le primarie regionali del centrosinistra, dopo il ritiro del loro candidato finito sotto le indagine dei magistrati di Bologna. Balzani o Bonaccini ora? «Li stimo molto entrambi – risponde Luigi Marattin, stimolato via Twitter – e chiunque vinca sarà un ottimo presidente. Tuttavia il mio candidato era Matteo Richetti, la politica non è come il ristorante dove se non c’è un piatto ne prendo un altro. Per me sarà scheda bianca, è importante che tutti vadano a votare». Ecco il sindaco di Berra Alex Zaghini: «Detesto chi molla un candidato per sceglierne un altro e magari salire sul carro del vincitore. Andrò a votare ma escludo la scheda bianca. Poi chiunque vinca avrà bisogno dell’altro: siamo davanti a due valide persone». «Io non andrò ai gazebo – dice invece Paolo Baiamonte, segretario Cisl –, non sono nemmeno iscritto al Pd e non ho ancora chiaro il percorso che si vuol percorrere per il futuro. Comunque, vincesse domenica Bonaccini, sicuramente lo voterò a novembre». Alessandro Talmelli era in pratica l’organizzatore del Comitato Richetti: «Quando si è ritirato ho provato una forte delusione. Sono molto indeciso – confida il consigliere comunale e segretario Pd di Francolino – e al momento non ho alcuna idea di sostenere Bonaccini o Balzani, mi pare sia mancato un confronto vero. Per il resto voterò e invito a votare». Indeciso è pure Paolo Pavani «e mi sa che lo sarò fino all’ultimo istante», racconta l’ex sindaco di Poggio Renatico. L’imprenditore Rino Siconolfi pare quasi sollevato dal fatto di non dover decidere, molto probabilmente: «Guardi, sono fuori Ferrara e non so se riuscirò a rientrare in tempo per mettere la scheda nell'urna»

Se gli elettori del Pd che puntavano su Richetti, sono disorientati, un radicale come Mario Zamorani è invece deciso a votare Balzani. E a quanto pare non incontrerà ostacoli per esprimere il proprio voto, cosa chenon gli riuscì alle primarie del 2009. «Si votava per eleggere il segretario del Pd - precisa Luigi Vitellio, responsabile dell’organizzazione per i Democratici - e Zamorani era di un altro partito. Stavolta è diverso, dovrà però registrarsi nell’albo degli elettori del centrosinistra e sottoscriverne i valori» (oltre a versare 2 euro).

Francesco Rendine non intende imitare Zamorani. Il fondatore della lista civica Gol era a Cona all’incontro con Balzani, ma non lo voterà alle primarie: «Una volta c’erano i Ds, i democrartici di sinistra, io se ci fosse sarei nel Dd, i democratici di destra, e quindi non vado a votare alle primarie del cedntrosinistra. Nella civica Gol ci sono cittadini di destra e di sinistra, se questi se vogliono andare a votare alle primarie del Pd sono liberissimi di farlo».

Sono 89 i seggi per votare alle primarie del centrosinistra (l’elenco è nel sito pd.ferrara.it). Si vota domani dalle 8 alle 20. Ogni elettore riceverà una scheda con i nominativi dei due candidati a presidente della Regione Emilia-Romagna: Roberto Balzani e Stefano Bonaccini. Votare è facile: basta mettere un segno in uno dei due riquadri. Il punto è quanti lo metteranno.(f.t.)