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Carife-Caricento, serviranno settimane

Carife-Caricento, serviranno settimane

Maiarelli (Fondazione): prima i conti della banca, poi gli accordi con gli azionisti centesi. Sullo sfondo lo schema Medibanca

28 settembre 2014
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Una giornata intera sotto i riflettori, quella di ieri per Riccardo Maiarelli. La mattina a contatto con i direttori dei giornali, per la scelta del vincitore del Premio Estense. Il pomeriggio fianco a fianco con il ministro Dario Franceschini, di fronte al pubblico del Teatro Abbado. Ma la parte forse più intensa di questo sabato, il bi-presidente di Unindustria e Fondazione Carife l’ha vissuta nei contatti informali, nelle telefonate e nei tanti messaggi ricevuti sulla partita che riguarda la banca, dopo l’annuncio dell’ingresso in campo di Caricento.

Sarà soddisfatto di questa mossa dei centesi, che lei per primo aveva auspicato e per la quale ha lavorato intensamente in questi mesi.

«Assolutamente sì, al di là del fatto che questa operazione garantisce una seconda opzione per la vendita della banca. Bisogna comunque sottolineare che, al momento, non abbiamo alcuna offerta formale, nè da Cento nè da Popvicenza: come avevamo previsto, e auspicato, si sta avvicinando la scadenza degli stress test della Bce».

Lei è stato a Roma nei giorni scorsi. Bankitalia ha preso visione dello scenario che coinvolge Caricento?

«Il fatto che i commissari abbiano aperto il data room di Carife ai centesi, mi sembra indicativo... Ora loro stanno analizzando i dati e valutando, vedremo cosa succede».

Ci sono contatti tra le Fondazioni delle due banche per parlare di questo progetto? Alla fine dovranno decidere loro, non i manager.

«Certo, è così, ma siamo ancora in una fase iniziale, nella quale l’elemento fondamentale è la valutazione dei conti. Quando si avvicinerà quello delle decisioni, allora faremo valutazioni comuni».

C’è bisogno di valutare, è vero, ma il tempo stringe. Per maggio 2015, cioè la fine del commissariamento, dev’essere pronto l’assetto della nuova Carife e saltare fuori i milioni (150-200 a seconda dei conteggi) indispensabili per la ricapitalizzazione. A che punto siamo?

«Le tappe temporali sono queste. Prima di tutto bisogna vendere Commercio e Finanza, e direi che la prossima settimana sarà decisiva. Poi servono i dati della due diligence, che porterà via del tempo. Infine bisogna elaborare un progetto, che ha come perno, è chiaro, l’esigenza di ricapitalizzare. Credo che si possa lavorare su alleanze di tipo finanziario in ambito nazionale».

Mezza Cento era ieri in platea al Premio Estense, ma nè il presidente di Caricento, Carlo Alberto Roncarati, nè il direttore Ivan Damiano hanno rilasciato dichiarazioni. Traspare comunque l’intenzione dei centesi di valutare con la dovuta calma i gli asset di Ferrara, visto che a Popvicenza sono stati concessi diversi mesi, compresa la possibilità di vedere la semestrale. Qualche settimana servirà, insomma, prima che da Cento tirino le somme, considerato che la due diligence è iniziata da pochi giorni. Resta da capire quale sarà, alla fine, la valutazione della Fondazione centese, che rappresenta le varie anime della città del Guercino e ha sempre difeso con accanimento la centesità dell’istituto, destinata inevitabilmente a diluirsi con un’operazione del genere. Una quota del capitale necessario, tra l’altro, dovrebbe arrivare necessariamente dai soci della banca, attraverso un aumento di capitale dedicato, anche se appare indispensabile il ricorso ad alleanze: in caso si scegliessero partner bancari, l’ipotesi Bper tornerebbe d’attualità. Restano per ora sullo sfondo alleanze con altre Casse, tipo Cesena o Rimini, che potrebbero tornare in campo in un secondo tempo. È il vecchio schema di Mediobanca, la grande Cassa emiliano romagnola, e c’è chi vede una presenza di piazzetta Cuccia dietro le mosse di questi giorni.

Da Vicenza, invece, si preferisce al momento non commentare la notizia di un possibile competitor della corsa a Carife. Sui tre obiettivi di acquisizione (Etruria, Marostica e Ferrara) Bpvi ha costruito le sue recenti ricapitalizzazioni, ma i primi due sono già svaniti e il terzo è conteso.

Stefano Ciervo

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