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Franceschini: solo i sindaci hanno difeso la cultura

Franceschini: solo i sindaci hanno difeso la cultura

I ricordi del ministro: belli i tre anni da giurato ma parlate anche di cose positive Sollecito di Maiarelli (Unindustria): soluzioni non rinviabili per i problemi locali

28 settembre 2014
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«Fateci caso, l’unico che ha parlato bene del nostro paese, oggi da questo palco, è stato l’unico non-italiano». L’applauso più divertito del Teatro Abbado il ministro Dario Franceschini lo ha preso nel ricordare il ringraziamento all’Italia del vincitore dell’Estense, Pierre Piccinin da Prata, che è di nazionalità belga. Un modo per fare appello «all’orgoglio italiano» nella riscoperta della nostra “grande bellezza”, «fuori lo capiscono tutti, che sono cultura e qualità della vita il nostro petrolio, la politica però non è mai stata capace di farci sopra un investimento come sistema paese. I sindaci no, loro hanno difeso testardamente il valore della cultura anche dai tagli di questi anni». Lo spot del ministro della Cultura ha inevitabilmente un sapore istituzionale, ma Franceschini l’ha saputo speziare con i ricordi personali, «sono stato giurato popolare qui per tre anni, 1980, 81 e 82, ho “vinto” una volta e “perso” con due magnifici libri, Socialisti di Dio di Sergio Zavoli e Parole poverette di Francesco Fuschini». Lui i giornalisti-scrittori li ama, anche se ha mandato loro a dire, appunto, che «l’essenza del giornalismo è raccontare il dolore, le cose che non vanno, ma proviamo anche a rappresentare quello che non va in questo paese. O ci salviamo tutti assieme, o non si salva nessuno».

Sull’interdipendenza tra economia e cultura ha insistito anche Riccardo Maiarelli, presidente di Unindustria, dopo aver ricordato con una targa consegnata alle figlie dell’inventore del premio, Giorgio Piacentini, la 50ª edizione dell’Estense. «La cultura umanistica è importante come quella tecnica per noi imprenditori, bisogna mutare prospettiva per fare un futuro al paese, dopo una crisi che ha ridotto di un quarto la produzione industriale. E agli interlocutori locali invio un sollecito: i numerosi problemi del territorio sono ad un punto di non ritorno, lasciamo da parte corporativismi e localismi». Ogni riferimento a Carife-Caricento è liberamente interpretabile.

L’anno prossimo, è la novità annunciata da Maiarelli, ci sarà una sezione del premio riservata agli e-book: milioni di titoli elettronici sono una garanzia per il futuro della libertà d’informazione, difficile farli sparire tutti. (s.c.)

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