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Gabanelli: basta notizie gratis sul web

Gabanelli: basta notizie gratis sul web

Milena Gabanelli è ormai un’icona del buon giornalismo televisivo, ma la presentazione che ne ha fatto Cesara Buonamici prima di consegnarle il Premio Granzotto ha svelato cosa c’è prima e dietro...

28 settembre 2014
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Milena Gabanelli è ormai un’icona del buon giornalismo televisivo, ma la presentazione che ne ha fatto Cesara Buonamici prima di consegnarle il Premio Granzotto ha svelato cosa c’è prima e dietro il successo di Report. Anni di lavoro come inviata di guerra in tutti gli scenari immaginabili, pure una “prima” assoluta da cronista italiana nell’isola dei discendenti del Bounty, l’invenzione di un format di giornalismo tv, il videogiornalismo senza operatori tecnici, che abbatte i costi e rende più agili i reportage. Poi ci sono le ferree convinzioni di lei, la freelance bolognese che non ha riguardi nemmeno per i colleghi («siamo agli ultimi posti nella libertà d’informazione? Bè, io che sono a contratto annuale non ho mai avuto censure, forse i miei colleghi dei giornali hanno responsabilità per questa graduatoria»). Gabanelli ha tolto qualche sostegno all’impalcatura ideologica che pone il web come garante della libertà d’informazione: «Credo che il giornalismo d’inchiesta ci sarà anche in futuro, le notizie qualcuno dovrà pur raccontarle. Certo, siamo in una situazione nella quale c’è chi lavora, anche malpagato, alle notizie, e questa miriade di siti che le pubblica gratuitamente. Prima o poi dovremo porci questo problema perché questo non è un sistema giusto nè corretto». Sulla sua scia Roberto Napoletano (Sole 24 Ore) ha ammesso che bisognerà rivedere i sistemi di diffusione via web dei contenuti. Tra i più convinti ad applaudire la Colubrina d’argento c’era Marco Gai, presidente dei Giovani industriali: garanzia di continuità dell’Estense, anche ora che si va verso la maxi fusione delle Unindustrie emiliane.