Ferrara

Codigoro non dimentica chi è morto per la libertà

Codigoro non dimentica chi è morto per la libertà

Verrà risistemata la cella in cui venne rinchiuso il partigiano Ticchioni All’interno un pannello in acciaio con inciso il testo di una sua lettera

30 settembre 2014
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CODIGORO. Il Comune di Codigoro ha di recente approvato il progetto esecutivo relativo ai lavori di riqualificazione della cella nella quale fu rinchiuso e torturato il giovane partigiano Ludovico Ticchioni. Inoltre, nell’ambito del medesimo progetto, sarà realizzato un percorso storico culturale della memoria che celebri il suo sacrificio, come simbolo e testimonianza anche di tanti altri che pure in provincia di Ferrara, subirono la stessa sorte. Per questo la cella di detenzione di Ticchioni, fino al momento della sua fucilazione, enucleata dal vecchio carcere ed ubicata nell’edificio sede del Comune, sarà oggetto di una sistemazione complessiva insieme alla valorizzazione del suo accesso. L’intervento prevede l’individuazione, all’interno del cortile dell’edificio, tuttora delimitato da alte mura ed utilizzato per l’ora d’aria ai detenuti, di un’area di sosta quale anticamera alla visita della cella stessa, al cui interno l’installazione dei materiali previsti sarà semplice per favorire il raccoglimento e stimolare riflessioni sui pensieri, le idee ed i valori che condussero un ragazzo a sacrificare la propria vita per un ideale. Oltre alle strutture per la sosta, sarà collocato un pannello informativo contenente la visualizzazione di altri luoghi di eccidio nella provincia di Ferrara, in modo da dare il senso della quantità di violenza che scatenò la guerra civile che contrappose il regime fascista ai tanti che resistettero e lo combatterono fino alle estreme conseguenze. Oltre ai lavori in esterno e sulle murature interne la cella, al centro della stanza sarà collocata una lamiera in acciaio, sospesa al soffitto e contrappesata a terra, nella quale verrà inciso con il laser il testo della lettera lasciata da Ludovico Ticchioni prima della fucilazione. Il toccante testo, recita “Sono sicuro che oggi sarà il mio ultimo giorno di vita. Non mi importa di morire”. Il testo, così inciso, lascerà passare la luce che sarà proiettata da un faretto sul muro di fondo. Mentre, in un’altra parete della cella, sarà collocato un pannello sul quale sarà apposta una mappa con l’indicazione degli altri eventi luttuosi che colpirono questa parte del territorio provinciale. La spesa complessiva, quantificata in 65milae 100 euro, sarà finanziata con un contributo erogato da Gal Delta 2000 (40milae 155 euro) e attraverso l’utilizzo di parte dell’avanzo di amministrazione 2013 (24mila e 944 euro).

Piergiorgio Felletti