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Ferrara

In 7 anni quasi azzerati i permessi a costruire

In 7 anni quasi azzerati i permessi a costruire

Sono passati da 2300 a 239: -93,1%. Martinelli (Ance): «Manca il credito» Mascellani punta il dito sulla burocrazia e le troppe autorizzazioni passate

30 settembre 2014
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Un settore completamente raso al suolo. È il caso di dirlo visto che parliamo di edilizia, a cui ieri Il Sole 24 Ore ha riservato per la nostra provincia una tristissima prima posizione nella classifica sul crollo delle autorizzazioni. Nel 2012, il numero di permessi a costruire ritirati era infatti inferiore del 93,1% rispetto a soli sette anni prima. Quasi un azzeramento, da oltre 2.300 a 239.

Nessun territorio ha subito un tracollo simile, per quanto la Pianura Padana sia tutta pesantemente colpita: Reggio Emilia è al secondo posto con un –91,4%, Mantova al terzo con un –89, Ravenna al sesto con –86,6, Modena al settimo con –86,4. Sul perché il mattone dalle nostre parti non vada le ipotesi si differenziano fra gli addetti ai lavori. Se Il Sole punta il dito contro le troppe costruzioni e le lungaggini burocratiche, il presidente dell’Associazione costruttori di Ferrara Paolo Martinelli ridimensiona entrambi gli aspetti. «Il tema della burocrazia è secondario: il problema è che in Italia non c’è più una sola banca che accompagni le imprese negli investimenti, e così è impensabile che possano aprire nuovi cantieri. I pochi imprenditori rimasti si rivolgono al mercato del appalti pubblici, che ha comunque problemi di incasso e di concorrenza sfrenata da parte di imprese che giungono da fuori». È dura chiederlo al presidente dell’Ance, ma non è che si è costruito troppo? «Quel po’ di domanda che c’è riguarda immobili con caratteristiche di antisismicità e in classe energetica A: oramai anche chi compra un piccolo appartamento vuole che abbia queste caratteristiche, e secondo me è corretto. È però impossibile rispondere a questa domanda, proprio per la mancanza di credito. Il tema resta questo, più dell’invenduto, che in città non siamo riusciti a quantificare ma che non ha dimensioni spaventose, non da spiazzare qualsiasi altra ipotesi». L’ex imprenditore (definizione sua) Roberto Mascellani si concentra invece sulla storia recente della nostra edilizia. E ci va giù pesante. «Questo dato impressionante è dovuto all’eccesso di permessi rilasciati nell’ultima parte dell’amministrazione Sateriale, durante l’assessorato di Atti: scelsero di svuotare i magazzini del vecchio piano regolatore costringendo di fatto i cittadini a costruire. Gli anni del sindaco Tagliani e dell’assessore Fusari sono stati invece quelli del tormento normativo, con strumenti urbanistici che sembrano dei giochi dell’oca».

Gabriele Rasconi