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La spiaggia “finta” che fa discutere

LIDO ESTENSI. Si torna a parlare delle concessioni demaniali, dopo un periodo silente in cui lo spettro della direttiva Bolkestein sembrava lontano. Ricordiamo che la direttiva in oggetto approvata...

30 settembre 2014
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LIDO ESTENSI. Si torna a parlare delle concessioni demaniali, dopo un periodo silente in cui lo spettro della direttiva Bolkestein sembrava lontano. Ricordiamo che la direttiva in oggetto approvata nel 2006 in Europa, in scadenza nel 2015, considera gli stabilimenti balneari come fornitori di servizi su suolo pubblico e in quanto tali aperti alla libera concorrenza, e pertanto oggetto di aste pubbliche con la prospettiva di passare di mano in mano. A dare nuovamente il via alla polemica una recente installazione all’interno del Cersaie di Bologna, il salone della ceramica, dove venivano presentate le “spiagge del futuro: una grande area nella duplice versione estiva e invernale. Sul set di 1.200 metri quadri si vivrà quindi l’esperienza di un litorale multistagionale: da un lato il piacevole sfondo naturale per i momenti estivi del relax, dall'altro lo scenario emozionante di attività commerciali e culturali emigrate in inverno dalla città alla spiaggia. I bagnini venuti a conoscenza di questa iniziativa hanno sollevato la questione in sede alla Cesb la cooperativa esercenti stabilimenti balneari del Lido Estensi. Marco Magnani il presidente si è così espresso: «»Altro che percorsi emozionali, qui siamo già al volo degli avvoltoi. Tanto peggiore perché proviene da italiani e si fa beffa di oltre 30.000 famiglie italiane che attualmente lavorano nel settore da generazioni e che stanno lottando contro lo scippo delle proprie aziende che sorgono sulla spiaggia, e non abusivamente, a causa dell'errata interpretazione della direttiva Bolkestein e della inerzia dei governi italiani dal 2006». «Come può - continua Magnani - un attuale imprenditore balneare italiano pensare di investire ancora, a breve termine in materiali e strutture di qualsiasi costo e genere, qualsivoglia moderni e perfettamente eco friendly e ambientalmente non impattanti, se deve rientrare dagli investimenti ingenti fatti in passato?». (c.b.)