Berlusconi “esamina” Alan Fabbri
L’ex premier incontra ad Arcore il sindaco di Bondeno, per valutarlo come possibile candidato a guidare l’Emilia Romagna
BONDENO. Quarantacinque minuti di confronto per arrivare alla quadratura del cerchio: Forza Italia e Lega Nord insieme per le regionali in Emilia Romagna o in corsa separata? E, ancor più difficile: il candidato leghista per la presidenza della Regione, il bondenese Alan Fabbri, potrebbe quindi andar bene anche ai forzisti? Siccome Silvio Berlusconi vuol vederci chiaro e far la schermografia ai suoi e agli alleati, ieri ha invitato nella sua villa di Arcore lo stesso Fabbri. Scambio di opinioni, ci racconta il primo cittadino di Bondeno, che rileva come l'ex Cavaliere gli abbia riservato grande cortesia.
L'incontro è avvenuto su sollecitazione del segretario del Carroccio Matteo Salvini, da venerdì a Mosca per un giro d'incontri con l'entourage di Vladimir Putin. Berlusconi in uno dei salotti della villa ha voluto conoscere da Fabbri la situazione politica in Emilia Romagna, dell'amministrazione di Bondeno e del cammino post terremoto.
Il colloquio collettivo è iniziato alle 15.45 e si è esaurito alle 16.30 da cronometro del fido Francesco Marangoni di Diamantina (titolare della locanda sede della festa provinciale leghista ferrarese) che ha accompagnato in auto Fabbri ad Arcore. Collettiva perché intorno al tavolo c'erano anche il deputato Giancarlo Giorgetti e il segretario provinciale del Carroccio di Forlì-Cesena Jacopo Morrone, il consigliere politico di Forza Italia Giovanni Toti con la senatrice Anna Maria Bernini. Successivamente il faccia a faccia tra Berlusconi e il coordinatore forzista per l'Emilia Romagna Massimo Palmizio e il candidato presidente Valerio Melandri.
Alla fine della discussione sulle prospettive di una coesione del centrodestra per l'appuntamento elettorale di fine novembre, Berlusconi ha chiamato da parte Fabbri. «Posso parlare con lei un minuto?», ci racconta il sindaco di Bondeno che ha ricostruito la battuta: «Sei un bel ragazzo, ma se fossi in te io mi taglierei i capelli». Inevitabile il richiamo scherzoso proveniente dal doppiopetto del capo di Forza Italia per un tratto estetico del primo cittadino del Comune ferrarese: il codino, particolare che è comunque rappresentativo dell'aspetto vincente di Fabbri. Leghista sciolto, anticonformista.
La riunione ad Arcore è stata necessaria per avvicinare i punti di vista dei leghisti emiliani e quelli romagnoli. Questi ultimi sono disponibili ad accettare un candidato "civico" pur di mantenere l'alleanza con i forzisti. A breve il risultato dall'andata ad Arcore