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Art bonus per sostenere gli scavi

Art bonus per sostenere gli scavi

Franceschini lancia un nuovo mecenatismo: sgravi fiscali a chi finanza gli studi archeologici

20 ottobre 2014
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COMACCHIO. «Mi fa piacere essere qui a condividere con voi l’emozione di questo ritrovamento straordinario – ha annunciato ieri mattina Dario Franceschini, ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo davanti agli scavi in corso nel sito archeologico di Santa Maria in Padovetere – e sono contento anche per la bella prova di collaborazione tra Comune e Soprintendenza, che si integra con quella pubblico/privata attraverso il mecenatismo promosso dall’art bonus».

In Valle Pega, a pochi metri dall’antica necropoli di Spina, nel cuore della pieve paleo-cristiana del VI sec d.C. in un giorno festivo, che combaciava con il compleanno del ministro, sono state gettate le basi «per creare un asse che da Cervia e Ravenna, passando per il Delta abbraccia tutto il Veneto, - ha dichiarato il sindaco Marco Fabbri, visibilmente emozionato -, andandosi a triangolare con la città di Ferrara, originando un’autentica potenza di fuoco, che ha come punti di forza 2 saline, il parco del Delta e questa area archeologica, che è ancora tutta da scoprire».

Insomma nell’antica ansa del Po, che scorreva a due passi dal sito, dove sono venuti alla luce ben due relitti fluviali di età romana, una barca a scafo piatto e cucito, collocata su una sponda del fiume e, adagiata su di essa, una piroga monossile «possiamo leggere tutta la sedimentazione del fiume – ha specificato Marco Edoardo Minoja, soprintendente per i beni archeologici dell’Emilia Romagna, - stratigrafia che documenta un fatto archeologico eccezionale, che va ben oltre la pieve tardo-antica di questo sito ed è di buon auspicio per il progetto di valorizzazione fortissimamente voluto dalle istituzioni, affinchè sia aperta al pubblico».

A sole 3 settimane dagli scavi, dopo un saggio effettuato nel 2008 da Fede Berti, ex-direttrice del museo archeologico nazionale di Ferrara, il team di archeologi coordinati da Mario Cesarano, funzionario della Soprintendenza, hanno messo in evidenza una storia insediamentale di grande interesse con il rinvenimento di due imbarcazioni e reperti ceramici, intorno ai quali è necessario indagare. Auspicando un intervento del ministero, il primo cittadino ha specificato che «abbiamo assicurato il finanziamento per continuare gli scavi, che altrimenti avrebbero dovuto fermarsi», poi lanciando una sfida al vice sindaco di Ferrara Massimo Maisto e al presidente del Parco del Delta Massimo Medri, entrambi presenti tra i sindaci del Delta e numerose altre autorità, Fabbri ha aggiunto che «dobbiamo raddoppiare le presenze nel nostro sistema museale nel giro di due o tre anni», promuovendo «un grosso embargo ai centri commerciali e ai parchi tematici», sino ad arrivare alla carta unica dei musei di tutto il territorio.

La grande scommessa è la valorizzazione del patrimonio culturale, e il ministro Franceschini ha sottolineato come «tutti possiamo contribuire a tutelare il patrimonio culturale, e ad esempio con l’art bonus sostenendo questi scavi, si possono ottenere sgravi fiscali con credito d’imposta immediato del 65% per 3 anni. E’ un progetto fantastico». Nel frattempo, grazie a una convenzione tra Soprintendenza, Comune e Parco del Delta con fondi europei, proseguono i lavori di adeguamento per trasformare il sito archeologico di Santa Maria in Padovetere nel primo parco archeologico.

A breve sarà programmato un calendario di aperture al pubblico con visite guidate anche per le scuole.

Katia Romagnoli