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Batti il tumore con lo screening

Batti il tumore con lo screening

A ottobre la campagna per la prevenzione del cancro al seno

21 ottobre 2014
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Sono oltre 400 i nuovi casi di tumore al seno rilevati ogni anno in provincia. In costante aumento, a causa soprattutto dell’ampliamento dell’attività di screening, e del resto è progressivamente in crescita anche la possibilità di sopravvivenza. Fondamentale è una diagnosi precoce, al centro di una campagna di prevenzione che durerà per l’intero mese di ottobre, promossa dalla Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori, il Comune e le due aziende sanitarie. Lo screening al seno, ricorda il professor Aldo De Togni, oggi nel Ferrarese ha un’adesione del 72%: bene, ma si può fare meglio. E sono ancora troppe le donne che ricorrono al “fai da te” piuttosto che al percorso istituzionale organizzato.

«La salute è qualcosa che va mantenuta – sostiene l’assessore Chiara Sapigni – e una buona collaborazione tra pubblico e privato può servire a consolidare la fiducia in un sistema sanitario che in Emilia Romagna è più avanzato che altrove». Giovedì alle 15 in Sala Estense si terrà un incontro informativo in cui, dice il presidente della Lilt di Ferrara Sergio Gullini, «verrà presentato per la prima volta la bozza di un progetto per una nuova organizzazione interdisciplinare volta a migliorare l'approccio a questa patologia». Spiega di che si tratta il direttore dell’unità operativa di Oncologia clinica dell'arcispedale Sant'Anna, Antonio Frassoldati: «Le due aziende sanitarie hanno creato un'unità di Patologia mammaria e un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale per la presa in carico delle pazienti. Un'infermiera referente permette di organizzare, in modo automatico, tutte le procedure, le visite specialistiche, i ricoveri, le fasi riabilitative e il supporto psicologico». Il tutto con Cona come struttura di riferimento, sottolinea il direttore sanitario dell’Asl Maurizio Marabini. All’incontro di dopodomani (ne seguirà un altro il 31 a Cona) interverranno anche le associazioni Udi, Andos e Fidapa, importanti per coinvolgere le singole donne.

Fabio Terminali